Hanen Marouani è una poetessa e ricercatrice tuniso-italiana, dottoressa in lingua e letteratura francese, con una tesi di dottorato dedicata al "Discorso riportato nei racconti di Albert Camus: un approccio enunciativo". È autrice di diverse raccolte poetiche, saggi e articoli, e la sua opera si concentra sulla poesia francofona, il dialogo interculturale e la visibilità delle voci marginalizzate.
Collabora come giornalista e cronista letteraria con la rivista "Le Pan Poétique des Muses" e con l’"Union of Arab Journalists and Writers"in Europa. Attiva anche nella traduzione letteraria attraverso l’associazione ATLAS, conduce laboratori e iniziative comunitarie dedicate alla creatività, all’umanità e alle voci femminili nelle diverse culture.
Due volte vincitrice del programma di ricerca dottorale e post-dottorale "Eugen Ionescu" (2018, 2022) in Romania, continua a coniugare ricerca e creazione con un forte impegno interculturale.
La sua raccolta Tout ira bien… ha vinto nel 2023 il Premio Internazionale di Poesia della Poéféministe Orientales Review, e nel 2022 ha ricevuto a Parigi il Premio della Francofonia Europoésie UNICEF per la sua opera letteraria. Dal 2023 fa parte della giuria del Premio Letterario Dina Sahyouni, dopo aver presieduto nel 2022 il concorso internazionale di poesia "Poetry and Pandemic", organizzato dall’Agence Universitaire de la Francophonie.
1. UN BAGLIORE D’ESTATE
Le gocce di rugiada si sono adagiate
al primo arrivo d’una notte velata.
Le stelle, timide, a poco a poco prendevano la forma
dei raggi dolci, distesi… poi spezzati.
Ascoltare una canzone che rinasce
nel cuore del giorno a mezzanotte,
prolungata fino al confine dei templi d’acqua
sospesi tra ieri e domani.
E al loro orlo non si scorge nulla…
nessun sentiero tracciato.
Alla loro fine si sente l’amore d’un poeta innato,
ma sempre incerto,
che ha scelto di attraversare un’intera estate
e tutti i mattini
per creare il proprio cammino.
Fra i sentieri lontani, scartati e abbandonati
da quegli astri capricciosi
d’una storia deviata, selezionata
tra tutti i colori d’un universo moderato e contemporaneo,
dal più basso al più alto…
dal più cupo al più luminoso,
gli spiriti tristi sono i più audaci,
sotto un cielo invaso dall’indifferenza
e demolito dalla decadenza.
© Hanen MAROUANI –Milano giugno, 2020
2. SOSPENSIONE…
La campana del tempo affoga
nelle melodie tristi degli errori e dei margini
d’un palazzo indifferente.
La solitudine delle stanze da letto
accarezza sguardi nascosti,
colmi di fantasmi sul punto di spezzarsi.
L’intensità delle strade dell’impossibile
porta con sé la scintilla di un:
– Non sapremo mai dove andare.
Questa appartenenza ristretta
contempla gli astri a suo modo,
quando tutto tace.
Quando si affonda nel profondo
dei miraggi del destino
o nei dilemmi delle tue gocce di rugiada,
al mormorio d’un ultimo sole lacerato,
poiché non sorge che dopo i dubbi.
Come giorni che passano
e affrontano anime
che si guardano e poi si sgretolano,
il loro mondo danzava
al ritmo d’una vita attraversata,
la realtà svalutata
e gli indelebili riflessi.
Attimi inquieti
galleggiano su nuvole bianche,
specchi del passato dei loro pensieri.
La morte tormenta l’infanzia zuccherata,
i sogni atterriti
e i volti segnati dalle rughe,
ma che non invecchiano mai.
Lacrime versate,
maschere indossate
per morire come sguardo liberato
o come guerriero.
Gli smarrimenti d’una battaglia
dietro porte chiuse
s’incrociano, si mancano,
e infrangono il fronte degli alleati
dei silenzi della palude.
Hanen MAROUANI, —Milano, Decembre 2019 —
"Tout ira bien...", Éditions Le Lys Bleu, Paris, 2021, pp. 51-52
3. Io sono il vento
Io sono il vento che passa senza chiedere perdono,
non riflesso nei vostri specchi, non eco delle vostre leggi.
Ciò che si mormora alle mie spalle lo consegno al silenzio,
vivo senza altro peso che la mia stessa presenza.
Non tendo la mano ai frutti dell’attesa,
accarezzo ciò che giunge, la pioggia come l’estate.
Così danzo, leggero più d’un sospiro,
in un mondo che piange senza saper ricordare.
Si seppelliscono i corpi dimenticando le anime,
si benedicono i giuramenti, ma l’amore si disarma.
Si cerca nello scrigno un tesoro che svanisce,
e si dipingono i volti di sorrisi di facciata.
Tutto è scena, vernice, doratura che inganna,
si avvolge il vuoto come un dono splendente.
Ma io sono il vento, lo splendore senza ornamenti,
un soffio che si innalza senza domandare perché.
Sono l’ombra del fuoco, la luce del nulla,
un passo sulla polvere, un mattino sereno.
Io non sono che un istante, ma sono intero,
e questo mi basta per camminare in pace.
Hanen MAROUANI
Strasburgo, 10-07-2025