Saturno Magazine, Articolo: ROSY GALLACE

ROSY GALLACE

Intervista a cura di IRMA KURTI

 

Intervista con ROSY GALLACE, poetessa, organizzatrice e presidente di vari concorsi letterari Rosy Gallace è una poetessa, ideatrice, organizzatrice e presidente dei Concorsi Letterari “Premio Città di Rescaldina”, “Cristoforetti” Servizi Energia e “Nobile Contrada San Magno”. Organizza reading poetici con presentazione di libri. È membro di Giuria in vari Concorsi Letterari.
Ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti tra i quali: Premio alla Cultura nel 2014 con l’Encomio da parte del Sindaco della Città di Rescaldina (dove ora risiede) per i molteplici riconoscimenti ricevuti e per l’impegno culturale nella propria città.
Ultimi premi significativi sono: Premio Città di New York, Leonardo da Vinci, Pegasus Cattolica, Premio Ambasciatore Europeo 2021 per l'arte e la letteratura e per la diffusione delle sue opere in altri Paesi Esteri.
Ha pubblicato questi libri di poesie: “Piccoli Frammenti”, “I giorni che restano”, “Leparole taciute”, “Tracce di memoria” e “Oltre le parole”. L’ultima silloge è stata pubblicata dalla Casa Editrice Pegasus Edition dopo aver ottenuto il secondo premio al Concorso Internazionale Pegasus Cattolica 2021. Le sue opere sono tradotte in lingua Inglese, Albanese e Rumena.
Non le piace essere definita poetessa ci può spiegare perché?
Premetto che non è mia intenzione giudicare nessuno, quindi non sta a me decidere se un autore può essere definito “Poeta” o no. È che in questi ultimi anni ho avuto modo di conoscere molti autori che dopo aver scritto anche soltanto dieci poesie si definiscono “Poeti” o “Scrittori”. A questo proposito bisognerebbe aprire un capitolo sul valore dell’umiltà o dell’autocelebrazione e quindi posso solo esprimere il mio pensiero su questo concetto e cioè che io non ho la presunzione - e ancor meno la pretesa - di essere definita ‘Poetessa’ in quanto ho consapevolezza di quali valori letterari occorra essere dotati per respirare l’aria dei ‘veri’ poeti che ammiriamo e che hanno regalato al mondo opere stupende e indelebili, che arricchiscono l’animo. Mi ritengo invece un’appassionata e irriducibile sognatrice che tenta di esprimere i propri pensieri e sentimenti in forma di poesia e come tale preferisco presentarmi quando ho il privilegio di leggere in pubblico le mie composizioni.
Lei è ideatrice, organizzatrice e presidente di alcuni concorsi letterari. Come è nato questo desiderio?
Questo desiderio lo carezzavo già ancor prima di andare in pensione. Infatti pensavo che questo poteva essere uno dei miei hobby quando non avrei avuto più impegni di lavoro. Esso si concretizzò quando cominciai a presenziare nelle cerimonie di premiazioni dove ero premiata. Premetto che la cerimonia di premiazione per me è un momento molto importante. È un momento di condivisione e confronto, un luogo dove poter ascoltare e confrontarsi con i componimenti degli altri autori. È uno scambio di opinioni, un’opportunità di conoscere nuovi stili di scrittura e autori da ogni parte d’Italia e dall’estero. Il concorso letterario poteva essere un mezzo per incrementare la mia conoscenza in questo settore. Nel 2011 mi sono rivolta all’Assessorato alla Cultura della città dove vivo, Rescaldina (MI) per avere un sostegno non solo nel patrocinio ma anche avere il luogo dove poter svolgere la premiazione. Iniziò così la mia avventura e anno dopo anno mi sono ritrovata ad organizzare non soltanto il Concorso della mia Città ma anche altri fuori dalla mia città.
Quanto lavoro c’è dietro un concorso letterario?
È un impegno non indifferente. La preparazione inizia già dalla prima fase che è la redazione del bando - regolamento che diventa sempre più impegnativa fino alla preparazione e quindi la conclusione nel giorno della cerimonia di premiazione. Questo giorno per me è importantissimo. Tutto deve essere, non dico perfetto, ma almeno tento di fare affinché tutto ciò sia ben programmato. Il giorno della premiazione inizia con l’accoglienza degli autori e loro famigliari che li accompagnano. Per me è come invitare amici a pranzo: loro devono trovare una buona accoglienza e io devo essere disponibile e attenta ad ogni loro esigenza. La cerimonia deve essere un momento distensivo, di gioia, far sentire gli autori a proprio agio e non creare quella “distanza-freddezza” che spesse volte trovo in vari concorsi. Ogni autore merita la giusta attenzione senza distinzione da uno che vince un primo premio piuttosto che un altro che vince un premio speciale; alla fine questi sono sempre riconoscimenti.
Può condividere un pensiero o un consiglio con i poeti o quelli che vogliono diventare tali?
Nella mia vita nessuno mi ha mai regalato nulla. Per potersi meritare qualcosa bisogna lavorare onestamente. Tutto quello che ora sono è perché ho lavorato duramente conciliando lavoro, famiglia e passione per la letteratura. Non appena mi si presentava qualche ora libera a volte rinunciavo ad uscire con le amiche pur di leggere un libro di prosa o di poesie che era di mio interesse. Leggere è per me come volare. Si può viaggiare e conoscere usi e costumi, modi di vivere e modi di comportamento delle persone. Il mio motto è: “leggere, leggere, leggere!” Consiglio a tutti i poeti di perseguire sempre le proprie passioni anche quando si
incontrano molte difficoltà di qualsiasi natura. Alla fine, tutti i sacrifici fatti si ripagano con le soddisfazioni e i successi.

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