Campomarino è un borgo che dorme in silenzio, arroccato tra pietre antiche e vicoli stretti. Ma chi ci ha vissuto chi ci vive ancora sa che non tutto tace. C’è una storia che si racconta sottovoce, soprattutto nelle sere d’autunno, quando il vento si infila tra le persiane e il profumo di lavanda sembra tornare dal nulla.
La chiamano la monaca velata. Una figura femminile, vestita di nero, con il volto coperto da un velo sottile. Si dice che appaia tra le scale del vecchio convento delle Clarisse, oggi abbandonato. Ma non è una leggenda. È una storia vera, documentata nei registri locali del Settecento.
Lei si chiamava Lucia, figlia di una famiglia nobile ma severa. Aveva solo diciassette anni quando si innamorò di un ufficiale borbonico, un uomo gentile ma di rango inferiore. Il loro amore fu scoperto. E per punizione, Lucia fu rinchiusa nel convento. Non per vocazione. Ma per vergogna.
Le suore raccontarono che non parlava. Che non mangiava. Che ogni sera si sedeva davanti alla finestra, guardando il mare, aspettando un ritorno che non sarebbe mai arrivato. Morì di stenti, in silenzio. E da allora, il convento non è mai stato davvero vuoto.
Negli anni, molti hanno testimoniato la sua presenza. Una donna velata che scende le scale lentamente. Un profumo di lavanda che invade le stanze, anche quando nessuno è lì. Una malinconia improvvisa che prende chi entra, come se il cuore si stringesse senza motivo.
Nel 1982, un gruppo di studiosi locali entrò nel convento per documentare il fenomeno. Scattarono fotografie. In una, si vede chiaramente una figura scura sul fondo del corridoio. Nessuno era lì. Eppure, la sagoma è nitida. Come se Lucia avesse voluto farsi vedere. Ma non toccare.
Una donna del paese, ormai anziana, racconta:
“Io l’ho vista. Avevo quattordici anni. Era notte. E lei era lì, ferma, davanti alla porta. Non ho avuto paura. Solo tristezza. Come se mi chiedesse di ricordarla.”
Oggi, il convento è chiuso. Ma chi passa lì vicino, soprattutto in novembre, dice che qualcosa si muove. Che il vento cambia direzione. Che il silenzio diventa più profondo.
Lucia non ha mai lasciato Campomarino. E forse, non vuole farlo. Perché l’amore, anche quando proibito, non muore. Resta. Si aggira. Si vela.
Fondato da: Francesca Gallello
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