Saturno Magazine, Articolo: KINGDOM: QUANDO UN HORROR INCONTRA LA STORIA E CONQUISTA LO SPETTATORE

KINGDOM: QUANDO UN HORROR INCONTRA LA STORIA E CONQUISTA LO SPETTATORE

KINGDOM: QUANDO UN HORROR INCONTRA LA STORIA E CONQUISTA LO SPETTATORE

La serie tv della quale voglio parlarvi oggi è Kingdom, un K-Drama che mi ha davvero emozionata e appassionata. Non si tratta della solita storia d’amore o del classico dramma storico: Kingdom è un mix esplosivo di generi, una di quelle serie che ti catturano subito — puntata dopo puntata — grazie a una trama avvincente, costumi curatissimi e una recitazione davvero di altissimo livello.


Insomma, è una di quelle visioni che ti restano impresse e che, una volta finita,

 ti fanno dire: ne vorrei ancora.

Ma andiamo con ordine

Un viaggio tra storia e incubi

Ambientata nel periodo della dinastia Joseon, Kingdom ci porta in una Corea antica, ma mai così attuale nei temi. Il principe ereditario Lee Chang, preoccupato per la salute del re suo padre, inizia un’indagine che lo porterà a scoprire qualcosa di ben più grande di quanto immaginasse: una misteriosa epidemia che riporta i morti in vita, trasformandoli in zombie assetati di carne umana.

Sì, avete capito bene: zombie. Ma se pensate che sia solo un horror, vi sbagliate. Kingdom è anche un potente thriller politico, con intrighi di corte, tradimenti e una riflessione profonda sul potere e sulla corruzione.

Uno degli aspetti che più mi ha colpita è senza dubbio la recitazione. Ju Ji-hoon, nei panni del principe Lee Chang, riesce a rendere il suo personaggio umano e credibile, combattuto tra dovere e paura. Accanto a lui, Bae Doona (la medico Seo-bi) dà al racconto un respiro scientifico e razionale, sempre con grande intensità. E poi c’è Ryu Seung-ryong, che interpreta il temibile consigliere Cho Hak-ju: un antagonista carismatico e inquietante.

Kim Seong-hun dirige con maestria una storia che, in mani meno esperte, sarebbe potuta diventare una confusione di generi. Invece no: ogni dettaglio — dai paesaggi innevati ai villaggi infetti — contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e opprimente. I costumi, fedeli all’epoca Joseon, sono un vero spettacolo per gli occhi, e aiutano ad immergersi completamente nel mondo della serie.

 

Oltre al sangue e al terrore, Kingdom ci parla anche di ingiustizie sociali, di potere mal gestito e di un popolo che paga le conseguenze delle ambizioni altrui. Gli zombie, in un certo senso, sono solo la punta dell’iceberg: sotto c’è un mondo marcio che si rifiuta di cambiare. Una metafora potente, e purtroppo ancora attuale.

Kingdom è una serie coraggiosa, diversa da qualunque altro K-Drama io abbia visto. Riesce a fondere perfettamente elementi storici e horror, mantenendo sempre alta la tensione e

offrendo al tempo stesso spunti di riflessione. Se amate le storie intense, ben scritte e visivamente straordinarie, questa serie fa per voi.

Voto finale: ★★★★☆ 4.5/5
Una perla rara nel panorama televisivo internazionale.

 

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