Nikollë Loka è nata a Sang di Mirdita il 25 marzo 1960; si è laureato come insegnante presso l'Università "Luigj Gurakuqi" di Scutari. Ha lavorato come insegnante, preside in un liceo e ispettore scolastico nel distretto di Mirdita, poi insegnante in un liceo a Tirana e docente all'Università "Aleksandër Xhuvani" di Elbasan. Vive a Tirana. Autore di nove volumi poetici in albanese e tre volumi poetici in italiano (di cui due con coautori). Oltre all'albanese, le sue poesie sono state pubblicate in italiano, inglese, francese, tedesco, rumeno e svedese. Invitato a trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate alla letteratura. Redattore e revisore di numerose opere letterarie, soprattutto di poesia, vincitore di numerosi premi letterari nel paese e all'estero. Membro di numerose associazioni letterarie nazionali e internazionali. Incluso nel Lessico degli scrittori albanesi 1501-2001, Artini Prishtina 2003; nell'Enciclopedia dei poeti della lingua italiana, edita da “Aletti Editore”, Roma 2021; nel Dizionario Enciclopedico di Mirdita, pubblicazioni “Emal”, Tirana 2021.
Se mi appari
Se appari
Com’è il domani,
diventerà presente
per seguirti
dietro….
Ti vedo da lontano,
e ti confondo tra raggi,
fino al crepuscolo sfortunato.
Alla mia penombra
sei uno specchio arrossato,
nel buio che annerisce
e ti brucia.
Lo capisco
se ancora ti confondo
tra i raggi,
che vengono
da un altro sole.
L’altro tempo
Sei arrivata per dirmi
Che la parola e fatta d’aria
e non ha forma.
La promessa è un gioco.
Che il cane e l’uomo
sono identici.
Sei arrivata per dirmi:
il tempo t’invecchia barando,
e le rughe sulla fronte
te la mette furtivamente,
sussurrandoti
parole d’amore.
Mi stai inviando parole
tra abissi in abisso,
che il tempo rimane stretto
al tuo polso.
In etere
un altro tempo sta arrivando.
il tuo tempo
con un altro sole,
con un altra luna.
Mi sono toccato con la fiamma
Con la fiamma mi sono toccato,
dopo un fulmine inaspettato,
il corpo con brivido
ha aspettato il tuono.
Dicci che sia detto
di bruciarmi sensa saperlo,
dici che il bruciore
sia medicina per il cuore!
Con la fiamma mi son toccato
in una giornata di desiderio,
in una giornata
quando il corpo si perde nell’anima.
La fontana
dagli occhi di una donna,
invecce di raffreddarmi,
mi ha bruciato.
Con la fiamma mi son toccato
in un fiore di fata
che come una sposa
deliziava sul prato.
L’ho pestata inconsciamente
e con l’innocenza di un bambino,
ho osato e le ho detto: perdonami!
E dal fiore pestato
fiamma usciva
fiamma accesa erroneamente,
il suo fuoco
da me non stava arrivando,
ma l’anima
mi brucio compassionatemente.
E fiamme nell’anima mia
non ho sentito mai,
ho camminato tra arcobaleni e fulmini.
Mi si era bruciata l’anima
Giá alla prima fiamma,
ed ora sensa fiamme
Mi si stava bruciando solo la cenere.
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