Saturno Magazine, Articolo: FALI NDREKA - Tradotto da Angela Kosta

FALI NDREKA - Tradotto da Angela Kosta

Fali Ndreka è nato in a Dibër (Albania). Lui è laureato preso l'università adì Tirana e ha frequentato il seminario: Teologia - Filosofia. Attualmente vive in Italia.

Lui è poeta, pubblicista, Ambasciatore di Pace in diversi paesi del mondo ed inoltre è vincitore di numerosi primi premi di poesia.

Fali ha scritto un libro con frasi filosofiche ed è autore di oltre 150 poesie.

Fali è Direttore della rivista “Albanopuli”, e autore di numerosi articoli pubblicati sulla stampa albanese.

 

LE CATENE DELLA VITA

 

Noi passeggiamo ogni giorno

Come le montagne con la loro bellezza

all'orizzonte si sciolgono

Come i rami degli alberi germogliano

Come l'albero che le foglie lascia

Con loro se stesso nutre

Diventa verde è di nuovo si ravviva.

Ma noi non possiamo?

O non capiamo?

Di nutrire se stessi.

Con amore

Un amore senza tregua

Poiché i mocassini non rimanessero

nel fango della palude

E dopo risentirci poveri,

Miseri e matti.

Dalle eccessive chiacchiere noi anneghiamo

Nelle lusinghe parole nuotiamo

Intrighi, guerra, tuoni, fulmini

Pieni di peccati riempita la nostra vita.

Ma la pace perché non la cerchiamo

Per rinfrescare l'anima,

Per liberare le gambe invase

Le mani legate,

E la mente prigioniera,

La schiavitù dall'interesse.

Per sciogliere i nostri duri cuori.

Gli occhi un tronco vecchio videro

con radici che assorbe

L'acqua dal peccato del mondo.

Dove il cattivo come una talpa fa la guerra

nel tunnel scuro e pieni di curve sotto terra.

Il lercio che c'è laggiù,

I filtri del pensiero ci occupò

E non ci lascia camminare sulla via della pace

Ma ci spinge nella povertà dell'anima,

E dinanzi della miseria e malvolere

Le catene dell'ignoranza

Intorno al collo sono avvolte

L'ingannevole luminosità

Non ci permette di andare avanti,

Il seme della pace non ci lascia piantare

Vittima della politica che proviene dall'inferno,

All'inchiostro sbiadito.

Io e Te sui orizzonti sicuri camminiamo

Laddove si aprono e si chiudono le montagne

Laddove con il latte della pace come uccelli

Dobbiamo nutrirci tutti i giorni,

Laddove il sole della vita arde ogni male

Laddove la luna è luna

ed il giorno è giorno.

 

 

LE NOSTRE MATTINE

 

Il sole nei nostri occhi sorge

E con i sogni della vita gli riempì

Noi correvamo e cantavamo sempre

E pregavamo inchinandoci

dinanzi alle cose giuste.

Con la buona volontà crescevamo

Di fronte ai venti impetuosi ed ogni male,

Che all'improvviso ed invisibili potevano arrivare.

Queste mattine nei nostri cuori rimarranno

Le chiare albe di ottobre

Con splendidi paesaggi di ogni colore

In essi noi dai pensieri ardevamo

E come un fuoco tra di loro bruciavamo.

Le nostre speranze

Come un sciame di gabbiani

Danzavano e volavano sulle nostre braccia

E noi come la primavera gioivamo

E crescevamo

nelle candide mattine che seguivano.

 

 

 

 

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