Il Festival per la “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE”
Con gli alunni della Scuola Secondaria Di I Grado Verrocchio.
Presentazione Del Libro “Le Forbici Del Vento”
Per noi stranieri che viviamo in Italia, l’inverno assomiglia di più ad un letargo. Questa sensazione umana ha a che fare di più con la percezione interiore di memorizzare la cadenza delle stagioni per poi, esternare in modo spontaneo ciò che altro non è ma la sua natura umana. Una natura in comune, con gli animali, gli uccelli con il mondo circostante da osservare, studiare, imparare, meravigliarsi. Dopo una pausa forzata, imposta dal generale inverno, arrivano le richieste “alle armi”. Sono sempre gli italiani che offrono a noi scrittori stranieri delle opportunità da mettere in campo, quello che sappiamo fare, quello che abbiamo imparato a fare qui in Italia, di sfogliare le pagine della nostra vita, di elencare le nostre poesie, di raccontare certe verità scomode, di raccontare le nostre silenziose battaglie, di raccontare chi ci respinge. Arrivata qui, ho tantissimo da dire. Dunque, chi sono quelli che ci respingono? Sono forse quelli che ci devono aiutare, quelli che supplichiamo per fare qualcosa per noi e non lo fanno? Ebbene sì! Sapete perché? Forse perché ci considerano piccoli, insignificanti, mosche da cacciare via, tante volte lo fanno con gentilezza, sorridendo, con un sorriso strano, quasi imperscrutabile. I piccoli, pensano loro, disturbano e il mondo va avanti con le cime, quelli che hanno da offrire molto di più. Il mondo, purtroppo, è diviso in categorie, I grandi e i piccoli, i fortunati e gli sfortunati. Ma il talento come si distingue dopo aver dato prove che ha dei valori da essere presi in considerazione? Se sono grandi, allora sì che vengono presi in considerazione dai loro grandi e fortunati amici, se sono piccoli e sono figli di nessuno, saranno eternamente rifiutati. Quale sarà il loro destino? In Italia, hanno imparato a memoria il proverbio: Chi fa da sé, fa per tre! Qui scatta subito un po' di narcisismo. Allora un poeta, uno scrittore, un pittore, un talentuoso di qualsiasi arte, inizia a raccontare a squarcia gola chi è. Fa di tutto per essere ascoltato da tutti, usando tutti i mezzi a sua disposizione, si evidenzia da solo. Raccoglie tutti “mi piace” dai suoi piccoli amici sparsi per il mondo, fa nuovi amici facendo l’attenzione di rimanere se stesso, evitando comportamenti da “VIP” o da megalomane che possono ledere la dignità di chiunque. Crea legami con gli ultimi e lo fa con umiltà vera, quella profonda fino alla profondità massima del cuore. La maschera sorridente dalla mattina alla sera di certe persone, non serve più. A questo punto, dopo 34 anni in Italia, nonostante le mie mille difficoltà, mi sono messa in mostra anch’io. Per questo ringrazio tutti i miei amici albanesi di facebook, tutti gli amici albanesi che amo a mi amano con sincerità, tutti gli amici italiani che mi offrono delle opportunità lavorative e di promozione e presentazione dei miei libri, apprezzando la mia scrittura e soprattutto, il mio modo di essere. Ultimamente, conoscendomi come poetessa, mediatrice e scrittrice, “Associazione Lingua Madre” in collaborazione con il “Comune di Brescia”, “Brescia la Tua Città Europa” “Pro Loco Mompiano” e “ I.C. EST 1 S. Maria Bambia” mi hanno invitato a collaborare con il Festival per la “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE” con gli alunni della Scuola Secondaria Di I Grado Verrocchio. L’esperienza è stata straordinaria. I ragazzi sanno regalare sentimenti sinceri che sono penetranti e lasciano il segno, dandoci delle vere gioie che cancellano le omissioni avare di chi non sa vedere dove sta il bene. In questa occasione ho presentato il mio libro bilingue “Le Forbici Del Vento”. In classe c’erano anche studenti albanesi e studenti albanesi del Kossovo che hanno letto brani in albanese dopodiché mi hanno fatto delle domande molto interessanti. Molta curiosità hanno mostrato anche gli alunni italiani. Il mio libro bilingue è il risultato della mia esperienza lavorativa con le scuole, dove il bilinguismo, è sempre una marcia in più!
Valbona Jakova!
Con gli alunni della Scuola Secondaria Di I Grado Verrocchio.
Presentazione Del Libro
“Le Forbici Del Vento”
Per noi stranieri che viviamo in Italia, l’inverno assomiglia di più ad un letargo. Questa sensazione umana ha a che fare di più con la percezione interiore di memorizzare la cadenza delle stagioni per poi, esternare in modo spontaneo ciò che altro non è ma la sua natura umana. Una natura in comune, con gli animali, gli uccelli con il mondo circostante da osservare, studiare, imparare, meravigliarsi. Dopo una pausa forzata, imposta dal generale inverno, arrivano le richieste “alle armi”. Sono sempre gli italiani che offrono a noi scrittori stranieri delle opportunità da mettere in campo, quello che sappiamo fare, quello che abbiamo imparato a fare qui in Italia, di sfogliare le pagine della nostra vita, di elencare le nostre poesie, di raccontare certe verità scomode, di raccontare le nostre silenziose battaglie, di raccontare chi ci respinge.
Arrivata qui, ho tantissimo da dire. Dunque, chi sono quelli che ci respingono? Sono forse quelli che ci devono aiutare, quelli che supplichiamo per fare qualcosa per noi e non lo fanno? Ebbene sì! Sapete perché? Forse perché ci considerano piccoli, insignificanti, mosche da cacciare via, tante volte lo fanno con gentilezza, sorridendo, con un sorriso strano, quasi imperscrutabile. I piccoli, pensano loro, disturbano e il mondo va avanti con le cime, quelli che hanno da offrire molto di più. Il mondo, purtroppo, è diviso in categorie, I grandi e i piccoli, i fortunati e gli sfortunati. Ma il talento come si distingue dopo aver dato prove che ha dei valori da essere presi in considerazione?
Se sono grandi, allora sì che vengono presi in considerazione dai loro grandi e fortunati amici, se sono piccoli e sono figli di nessuno, saranno eternamente rifiutati. Quale sarà il loro destino?
In Italia, hanno imparato a memoria il proverbio: Chi fa da sé, fa per tre! Qui scatta subito un po’ di narcisismo. Allora un poeta, uno scrittore, un pittore, un talentuoso di qualsiasi arte, inizia a raccontare a squarcia gola chi è. Fa di tutto per essere ascoltato da tutti, usando tutti i mezzi a sua disposizione, si evidenzia da solo. Raccoglie tutti “mi piace” dai suoi piccoli amici sparsi per il mondo, fa nuovi amici facendo l’attenzione di rimanere se stesso, evitando comportamenti da “VIP” o da megalomane che possono ledere la dignità di chiunque. Crea legami con gli ultimi e lo fa con umiltà vera, quella profonda fino alla profondità massima del cuore. La maschera sorridente dalla mattina alla sera di certe persone, non serve più.
A questo punto, dopo 34 anni in Italia, nonostante le mie mille difficoltà, mi sono messa in mostra anch’io. Per questo ringrazio tutti i miei amici albanesi di facebook, tutti gli amici albanesi che amo a mi amano con sincerità, tutti gli amici italiani che mi offrono delle opportunità lavorative e di promozione e presentazione dei miei libri, apprezzando la mia scrittura e soprattutto, il mio modo di essere.
Ultimamente, conoscendomi come poetessa, mediatrice e scrittrice, “Associazione Lingua Madre” in collaborazione con il “Comune di Brescia”, “Brescia la Tua Città Europa” “Pro Loco Mompiano” e “ I.C. EST 1 S. Maria Bambia” mi hanno invitato a collaborare con il Festival per la “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE” con gli alunni della Scuola Secondaria Di I Grado Verrocchio.
L’esperienza è stata straordinaria. I ragazzi sanno regalare sentimenti sinceri che sono penetranti e lasciano il segno, dandoci delle vere gioie che cancellano le omissioni avare di chi non sa vedere dove sta il bene.
In questa occasione ho presentato il mio libro bilingue “Le Forbici Del Vento”. In classe c’erano anche studenti albanesi e studenti albanesi del Kossovo che hanno letto brani in albanese dopodiché mi hanno fatto delle domande molto interessanti. Molta curiosità hanno mostrato anche gli alunni italiani. Il mio libro bilingue è il risultato della mia esperienza lavorativa con le scuole, dove il bilinguismo, è sempre una marcia in più!
Festivali për “DITËN NDËRKOMBËTARE TË GJUHËS SË NËNËS”
Me nxënësit e shkollës së mesme të ulët “Verrocchio”
Prezantimi i librit “Gërshërët e Erës” “ Le forbici del vento”.
Për ne të huajt që jetojmë në Itali, dimri i ngjan më shumë një letargjie. Kjo ndjesi njerëzore ka të bëjë më shumë me perceptimin e brendshëm të ritmit të stinëve, për ta shprehur më pas në mënyrë spontane atë që nuk është gjë tjetër veçse natyra njerëzore. Një natyrë e përbashkët me kafshët, zogjtë, me botën përreth që duhet vëzhguar, studiuar, mësuar, dhe që na befason. Pas një pauze të detyruar, të imponuar nga gjenerali dimër, vijnë “thirrjet në armë”. Janë gjithmonë italianët ata që u ofrojnë ne shkrimtarëve të huaj mundësi për të vënë në zbatim atë që dimë të bëjmë, atë që kemi mësuar të bëjmë këtu në Itali — të shfletojmë faqet e jetës sonë, të renditim poezitë tona, të tregojmë të vërteta të pakëndshme, të rrëfejmë betejat tona të heshtura, të tregojmë për ata që na hedhin poshtë.
E ardhur deri këtu, do të thoja se kam shumë për të thënë. Po kush janë ata që na hedhin poshtë, që na refuzojnë? Janë ndoshta ata që duhet të na ndihmojnë, ata që ne i lutemi të bëjnë diçka për ne dhe nuk e bëjnë? Po, pikërisht! E dini pse? Ndoshta sepse na konsiderojnë të vegjël, të pavlerë, miza që duhen dëbuar — shpesh e bëjnë këtë me mirësjellje, duke buzëqeshur, me një buzëqeshje të çuditshme, pothuajse të palexueshme. Sipas tyre, të vegjlit bezdisin dhe bota ecën përpara me të mëdhenjtë, ata që kanë shumë më tepër për të ofruar, ata që bota quan “maja”.
Fatkeqësisht, bota është e ndarë në kategori: të mëdhenjtë dhe të vegjlit, ata që janë me “fat”, pra fatmirët dhe të pafatët. Por si dallohet talenti, pasi ka dhënë prova që meriton të merret parasysh? Nëse janë të mëdhenj, po, merren në konsideratë nga miqtë e tyre të mëdhenj dhe me fat. Por nëse janë të vegjël dhe “bij të askujt”, do të jenë të refuzuar përjetësisht. Cili do të jetë fati i tyre?
Në Itali, kanë mësuar përmendësh proverbin: Kush e bën vetë, bën për tre! Këtu lind menjëherë pak narcisizëm. Atëherë një poet, një shkrimtar, një piktor, një i talentuar në cilëndo art, fillon të tregojë me zë të lartë se kush është. Bën gjithçka për t’u dëgjuar nga të gjithë, duke përdorur të gjitha mjetet në dispozicion, bie në sy vetë. Mbledh “pëlqime” nga miqtë e vegjël të shpërndarë nëpër botë, krijon miq të rinj duke pasur kujdes të qëndrojë vetvetja, duke shmangur sjellje si “VIP” apo si një megaloman që mund të cenojë dinjitetin e kujtdo. Krijon lidhje me të fundit dhe e bën këtë me përulësi të vërtetë, atë të thellë deri në thellësinë më të madhe të zemrës. Maska e buzëqeshur nga mëngjesi deri në darkë e disa njerëzve nuk vlen më.
Në këtë pikë, pas 34 vitesh në Itali, pavarësisht vështirësive të mia të shumta, edhe unë u vura në pah. Për këtë falënderoj të gjithë miqtë e mi shqiptarë në Facebook, të gjithë miqtë shqiptarë që i dua dhe më duan sinqerisht, të gjithë miqtë italianë që më ofrojnë mundësi pune, promovimi dhe prezantimi të librave të mi, duke vlerësuar shkrimin tim dhe mbi të gjitha, mënyrën time të të qenit.
Së fundmi, duke më njohur si poete, ndërmjetëse dhe shkrimtare, “Shoqata Gjuha e Nënës” në bashkëpunim me “Komunën e Breshia-s”, “Brescia – Qyteti Yt Evropian”, “Pro Loco Mompiano” dhe “I.C. EST 1 Shën Maria Bambina” më ftoi të bashkëpunoj me Festivalin për “DITËN NDËRKOMBËTARE TË GJUHËS SË NËNËS”, me nxënësit e shkollës së mesme të ulët “Verrocchio”.
Përvoja ishte e jashtëzakonshme. Nxënësit dinë të dhurojnë ndjenja të sinqerta që depërtojnë thellë dhe lënë gjurmë, duke na dhënë gëzime të vërteta që fshijnë mungesat e atyre që nuk dinë të shohin ku qëndron e mira.
Me këtë rast prezantova librin tim dygjuhësh “Gërshërët e Erës”. Në klasa kishte edhe nxënës shqiptarë dhe kosovarë që lexuan pjesë në shqip, më pas më bënë pyetje shumë interesante. Kuriozitet të madh treguan edhe nxënësit italianë, madje dhe të nënshtetësive të tjera huaja, me student nga bota. Libri im dygjuhësh është fryt i përvojës sime profesionale me shkollat, ku dygjuhësia është gjithmonë një avantazh i veçantë!
Valbona Jakova
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