Saturno Magazine, Articolo: MOHAMED ELLAGHAF - Marocco

MOHAMED ELLAGHAF - Marocco

 

 

Mohamed Ellaghafi è poeta, scrittore ed editore marocchino, nato il 7 dicembre 1960 a Casablanca. Egli è il fondatore e attuale Presidente dell'Università dei Scrittori Marocchini nonché il Fondatore del Premio Nazionale di Poesia in Marocco. Mohamed ha pubblicato più di 15 libri, che si estendono dalla poesia ai racconti e ha partecipato ad importanti convegni nazionali della poesia araba. Mohamed è considerato uno dei pionieri della poesia moderna in Marocco, con i suoi inizi che risalgono ai primi anni '80 come Fondatore del movimento poetico (I Cinque Sensi), un movimento artistico che è emerso per allinearsi con il corso della modernità.

Attualmente, Mohamed pubblica sulla rivista Qatar Doha, sul quotidiano londinese Al-Zaman e sulla rivista egiziana Al-Ahram. Inoltre, Mohamed è stato premiato dal Ministero della Cultura marocchina nel 2019, a Beirut e al Cairo nel 2014 e da diverse prestigiose associazioni sia a livello nazionale che internazionale.

Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue, tra cui in: inglese, francese, persiano, tedesco, albanese ed italiano.

 

 

QUESTA POESIA

 

 

Questa poesia la mia carne divora,

Mentre il mio sangue beve,

Oppure i respiri immersi

Nel tormento.

Non biasimerò il sole per il tramonto,

Non volterò il collo all'indietro

Mentre i minuti della mia vita conto.

Nessuno mi crederà se dico

C'è un grande spavento nella mia testa

E un inferno nel mio petto.

Nessuno mi crederà,

Al non l'incorrere dell'amore

Nemmeno l'innamorata che nelle mie carte si lamenta.

Questa poesia la mia carne divora,

Mentre sfido il continente del mio cuore

Alla ricerca di un titolo

Per una nuova bozza.

Questa poesia la mia carne divora,

Il mio sangue scuro tra le tue labbra ribolle

E sul ciglio del bivio dei tuoi seni

Il dolore del giorno sospira.

Questa poesia la mia carne divora,

E la terra così come l'amata,

E le nuvole che dai miei occhi piovono.

Tra me e te, mille brezze e un leggero sussurro,

E questo rumore i pensieri oscura

Ho quasi seppellito ciò che dai resti

Delle mie ossa rimase

Se non fosse

Per il ritorno alla ragione della poesia.

Sono passato di qui contemplando le rive,

Sorridendo a tutto questo vuoto

Che non contiene nient'altro oltre la tua ombra.

Vedo nella spuma delle onde

Il candore del tuo cuore, o mare.

Questa poesia la mia carne divora

Mentre tu il mio sangue scuro bevi.

Nulla rimane di questo corpo esile

Ma ossa che galleggiano in superficie

Delle mie lacrime che sgorgano.

Questa poesia la mia carne divora

Mentre tu il mio sangue scuro bevi

Sulla riva,

Il cielo è chiaro e il mare si espande,

Massacrandomi da vena in vena.

Polvere vorrei essere,

E tu mi setaccerai con il sale del tuo cuore.

Questa poesia la mia carne divora

Mentre il mio sangue bevi,

Perciò quello che a distanza dall'occhio rimane

È un miraggio e domande per il vento

Che i tuoi messaggi non porta.

Questa poesia la mia carne divora

Mentre tu il mio sangue bevi.

Ancora non è arrivata la sera?

Per sorridere insieme sulla superficie dell'acqua

Aspettando che il vento i nostri volti unisca

E svanendo lentamente

Come le nuvole a mezzogiorno?

Sono così valente a cantare

Come un uccello in gabbia,

Pure abile a stare in piedi su una gamba sola

Come un triste airone.

Triste

Io e il mare,

Ognuno di noi combatte,

Lui le sue onde visibili

Ed io le mie onde interne.

Traduzione in italiano da Angela Kosta Accademica, giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice.

 

 

Il Sab 18 Mag 2024, 18:43 Angela Kosta <kostaangela078@gmail.com> ha scritto:

 

POESIA DI MOHAMED ELLAGHAFI - MAROCCO

 

Mohamed Ellaghafi a Moroccan poet, writer, and publisher, was born on December 7, 1960, in Casablanca. He is the founder and current president of the University of Moroccan Creators and the founder of the National Poetry Award in Morocco. He has published more than fifteen books, ranging from poetry to short stories, and has participated in significant national and Arab poetry gatherings. He is considered one of the pioneers of modern poetry in Morocco, with his beginnings tracing back to the early 1980s as the founder of the (Five Senses) poetic movement, an artistic movement that emerged to align with the course of modernity.

 

Currently, he publishes in the Qatari magazine Doha, the London-based newspaper Al-Zaman, and the Egyptian magazine Al-Ahram. He was also honored by the Moroccan Ministry of Culture in 2019, in Beirut and Cairo in 2014, and by several prestigious associations both nationally and internationally.

 

His works have been translated into several languages, including English, French, Persian, German, and Italian.

 

 

THIS POEM 

 

This poem eats from my flesh

while you drink my blood,

O breaths steeped

in sorrow.

I will not blame the sun for setting,

I will not turn my neck backwards

as I count the minutes of my life.

 

No one will believe me if I say

there's a great terror in my head

and a hell in my chest.

No one will believe me,

not the courier of love

nor the beloved lamented in my papers.

 

This poem eats from my flesh

while I tear down the continent of my heart

searching for a title

for a new draft.

 

This poem eats from my flesh,

my black blood boils between your lips

and upon the roadside of your breasts

the pain of the day sighs.

 

This poem eats from my flesh,

and the earth, and the beloved,

and the clouds that rain from my eyes.

 

Between you and me, a thousand breezes and a faint whisper,

and this noise obscures the meanings.

I almost buried what was left of the remnants of my bones

if not for the poem’s return to its senses.

 

I passed through here contemplating the shores,

smiling at all this emptiness

that contains nothing but your shadow.

 

I see in the froth of the waves

the whiteness of your heart, O sea.

 

This poem eats from my flesh

while you drink my black blood.

Nothing remains of this thin body

but bones floating on the surface

of my flowing tears.

 

This poem eats from my flesh

while you drink my black blood

by the shore,

the sky is open and the sea stretches out,

slaughtering me from vein to vein.

I wish I were dust,

and you were sifting me with the salt of your heart.

 

This poem eats from my flesh

while you drink my blood,

so what remains at a distance from the eye

is a mirage and questions for the wind

that didn't bring your messages.

 

This poem eats from my flesh

while you drink my blood.

Has the evening not come yet

for us to smile together on the surface of the water

and wait for the wind to merge our faces

and for us to fade away slowly

like the clouds at noon?

 

I am skilled at singing like a caged bird,

and also skilled at standing on one leg

like a sad heron.

 

Sad,

both I and the sea,

each of us battling,

its waves visible,

and my waves internal.

 

 

 

 

 

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