Il concetto di narrazione
Souad Khalil
La narrazione ha molte definizioni: è presente in ogni cosa e in ogni luogo. A volte è chiara ed efficace, altre volte è silenziosa e implicita, ma comunque sempre presente.
La incontriamo nella nostra vita quotidiana non solo nei racconti o nelle conversazioni, ma anche quando pensiamo a qualcosa o pianifichiamo ciò che stiamo per fare. Le storie fanno parte della nostra esistenza quotidiana: osserviamo ciò che ci circonda attraverso l’anticipazione e la costruzione di piccole narrazioni. Raccontare è uno dei mezzi che l’essere umano utilizza per comprendere il mondo delle proprie esperienze e dei propri desideri.
Si è scoperto che i principi della narrazione sono stati oggetto di studio in molte professioni diverse, come ad esempio: avvocati, storici, biografi, insegnanti, psicoanalisti e giornalisti. Questo significa che nello studio dell’arte della narrazione non possiamo limitarci alla narrativa letteraria, ma dobbiamo confrontare gli stili narrativi usati nei testi letterari con quelli usati in altri campi per raccogliere e comprendere le informazioni.
La narrazione, quindi, si trova in ambiti diversi dalla letteratura, come: la poesia lirica, i saggi, la sequenza degli eventi, i dati, la classificazione, la logica, i mezzi di comunicazione, i sermoni, le preghiere, i discorsi, le argomentazioni, i riassunti, gli indici, i dizionari, i grafici, le mappe, le ricevute, le pubblicità, le richieste di donazione, i manuali di istruzioni, i listini prezzi, gli elenchi telefonici, gli annunci di nascita, i documenti di credito, le prescrizioni mediche, i regolamenti amministrativi e i contratti legali.
Per il nostro studio sulla narrazione, abbiamo scelto il libro La narrazione nel cinema per esplorare alcuni concetti chiariti da certi studi in questo campo.
In una classificazione semplificata, i testi si dividono in quattro tipi: narrazione narrativa come i racconti, narrazione non narrativa come la storia, letteratura non narrativa come certi tipi di poesia, e testi privi sia di letterarietà che di narrazione, come i saggi. Tuttavia, i confini tra questi tipi non sono assoluti ma relativi. Definire una poesia come non narrativa non significa che essa non possa contenere elementi narrativi come la descrizione di una scena o di un personaggio. Possiamo ipoteticamente dividere i campi della scrittura in categorie distinte, ma il tutto rimane relativo.
Dobbiamo quindi distinguere tra due usi della narrazione:
Sociale, come forma di comunicazione tra gli individui.
Personale, come forma di pensiero temporaneo, riflessivo, soggettivo.
Questi due tipi sono interdipendenti: nessuno può comunicare senza pensare e riflettere su ciò che lo circonda, e non si può studiare il pensiero umano separatamente dalla società in cui vive.
Per capire la narrazione sociale, bisogna studiare varie competenze umane, come la produzione e la vendita di beni, e la percezione del loro valore.
Come si può definire un contenuto come narrativo?
La narrazione è un processo mentale che organizza le informazioni in una struttura attraverso cui comprendiamo il mondo.
In altri termini, è un modo per organizzare informazioni spaziali e temporali in una catena di cause ed effetti con un inizio, un centro e una fine.
Il termine "narrazione" può riferirsi sia al racconto di una storia, sia al processo mentale con cui la costruiamo interiormente.
Secondo certi studi, la narrazione non è una mera descrizione di spazio o tempo, né una semplice sequenza cronologica di eventi. Ad esempio, la descrizione dell’arredamento di una stanza o una ricetta culinaria non sono considerate narrazione, pur contenendo una sequenza. Allo stesso modo, fenomeni come il moto dei pianeti o la lettura dell’alfabeto non sono narrazioni.
Le storie sono esperienze organizzate che includono tempo, spazio e causalità. Ci deve essere un passaggio da uno stato all’altro, una trasformazione. Le storie contengono inizio, mezzo e fine, ma non necessariamente in quell’ordine. L’inizio, quindi, è logico, non sempre temporale o spaziale.
Secondo Tzvetan Todorov, la narrazione attraversa cinque fasi:
Stato iniziale di equilibrio
Rottura dell’equilibrio
Consapevolezza della rottura
Tentativo di riparazione
Ripristino dell’equilibrio
Queste fasi sono collegate da relazioni di causa-effetto e seguono logiche di possibilità e necessità.
Todorov distingue tra due aspetti della narrazione:
Esistenza: la presenza di personaggi o oggetti.
Cambiamento: la transizione tra stati diversi.
Il narratore, quindi, non è un semplice osservatore. È una figura che interiorizza la realtà, la vive con sensibilità, la filtra attraverso la memoria, la analizza e la ricrea. Così facendo, riesce a raccontare il mondo e anche se stesso.
Narrazione cinematografica
Tornando al libro Studi sulla narrazione, l’autore parla della narrazione nei film. Secondo lui, lo spettatore è il risultato ideale di una serie di punti di vista che cambiano da una scena all’altra. È come un occhio che assorbe tutto.
Questa teoria afferma che il grado di comprensione dello spettatore è l’obiettivo principale della narrazione. Non si tratta di uno spettatore perfetto o completamente preparato, ma di uno spettatore reale con limiti psicologici.
Per capire un film, bisogna presentare esempi concreti che supportino la teoria. Il libro contiene moltissimi studi e analisi che non possono essere riassunti facilmente.
Funzione della narrazione
Capire l’importanza della narrazione ci porta a considerare almeno due possibilità:
Che essa sia frutto del pensiero umano, come il linguaggio.
Che svolga una funzione sociale fondamentale.
L’antropologo Claude Lévi-Strauss ha collegato le caratteristiche dei miti e delle leggende con i processi cognitivi della mente umana. Sebbene non ci siano prove conclusive, è chiaro che la narrazione ha una funzione sociale evidente.
Lévi-Strauss ha studiato i miti antichi e primitivi, cercando di identificare strutture comuni che superano i confini letterari. Ha notato che miti e racconti antichi influenzano profondamente la società.
Secondo lui, i miti servivano a trattare contraddizioni e spiegare l’inspiegabile. Ad esempio, i cambiamenti atmosferici venivano attribuiti all’ira degli dei. La loro funzione non era spiegare con precisione, ma aiutare le persone a organizzare la propria vita secondo un ordine simbolico.
Una delle caratteristiche fondamentali dei miti è il loro uso delle opposizioni binarie: bene/male, uomo/donna, terra/mare, ecc. Questi contrasti aiutano l’essere umano a comprendere il mondo, poiché il significato nasce dal confronto tra un concetto e il suo opposto.
Narrazione e strutturalismo
Secondo lo studio, la teoria della narrazione si lega fortemente al pensiero strutturalista.
Gli strutturalisti non si interessano alle qualità specifiche di una storia, ma ai meccanismi comuni di funzionamento del linguaggio narrativo. Nello studio dei film, si occupano di genere, stile, sequenza degli eventi.
Questi studiosi cercano di identificare gli elementi costitutivi della narrazione come sistema, non solo le caratteristiche di un tipo particolare di racconto.
Fonti:
Studi sulla narrazione
A cura del Prof. Yehia Azmi
Accademia delle Arti
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