Saturno Magazine, Articolo: GUSTAVO MARCELO GALLIANO

GUSTAVO MARCELO GALLIANO

 

 Dott. Gustavo Marcelo GALLIANO.

Nasce a Gödeken, Santa Fe, Argentina. Scrittore, poeta, membro di giuria internazionale. Professore universitario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Nazionale di Rio de Janeiro (UNR), specializzato in Storia Costituzionale Argentina. Membro del "CICSo – Prof. Dr. Ada Lattuca" (Centro di Ricerca in Scienze Sociali). È Segretario Tecnico della Rete di Gruppi di Ricerca del Mercosur (REDIM).

Attualmente risiede a Rosario, Santa Fe, Argentina.

Ha lavorato come inviato speciale per riviste internazionali di arte e letteratura, come Cañ@santa (Toronto, CANADA), Sinalefa (New York, USA), ViceVersa (New York, USA), Resonancias.Org (Parigi, FRANCIA), Amsterdam Sud (Olanda, PAESI BASSI), ecc. Editorialista letterario di cultura e arte per RMC (Florida, USA); collaboratore abituale di diverse riviste in Austria, Svezia, Bulgaria, Romania, Serbia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Spagna, Messico, ecc.

Attualmente è collaboratore speciale delle riviste letterarie e artistiche "AZAHAR" e "PLUMA & TINTERO" (Spagna), delle riviste letterarie "KENAVÒ" e "SPIRAGLI" (Italia) e della rivista "OFRANDA LITERARA" (Romania), dove ha anche collaborato. Fa parte del Comitato Editoriale.

 

 

 

 

ETERNO

 

Seduta sulla poltrona bengalese,

davanti al camino scoppiettante,

mi leggeva quelle storie

che immaginavo,

durante le notti più buie.

Quando ebbi finito, le presi il libro dalle mani

e lo chiusi delicatamente.

Si tolse gli occhiali

con una cadenza delicata e bellissima.

La osservai per un istante eterno,

poi dissi:

"Sogno di baciarti

e che tu ricambiassi il bacio."

Arrossì, distogliendo lo sguardo

cercando una scusa infantile

che non voleva trovare.

Poi si voltò da entrambe le parti

e chiese: "Siamo davvero sole?"

Risposi calorosamente, le presi le mani

e la immaginai sorridere:

"Sola, davvero estremamente sola."

Come in tutte le nostre vite."

Ci avvicinammo, troppo vicini,

finché i nostri respiri si toccarono

e furono quasi uno e nessuno.

Le nostre labbra complici

si fusero come in secoli diversi.

La notte smise di interrogarci,

discreta di stanchezza, anche se non così tanta.

Mentre l'esile orologio oblungo da pavimento,

avvolto nel mogano e nel bronzo,

sospirava con una cadenza invidiabile.

Eterno.

 

SCUDO CONTRO IL MALE

 

Giorni di un tempo,

che non potrò mai dimenticare.

Hanno distrutto la mia fede,

rubato la mia speranza,

diluito i miei sogni,

masticato la mia innocenza.

Quelli,

bastardi in pantaloni lunghi,

cintura sull'ombelico,

sigari puzzolenti.

Lascia stare la mia risata,

pedalatore avaro,

stendardo fino alla fine.

Non potranno sconfiggermi lei,

la mia immortale protettrice.

 

DAMMI FORZA

 

Senza energie, implorerò con speranza,

per la visione concisa che, piena di fermezza,

illuminerà il cammino che mi attende nascosto,

per questo ti prego, presto, DAMMI FORZA.

Concedimi la forza del bisogno urgente,

che placherà rapidamente la mia sete di libertà,

concedimi la gioia di un ambiente esultante,

prodotto di una vita di immune chiarezza.

Il trauma è concesso da questo mondo stanco,

che, lungi dall'arrendersi, genera più tristezza,

di quanto noi mortali di un tempo senza passato,

uniamo le nostre voci, chiedendo: DAMMI FORZA.

Concedimi forza scoprendo un amico,

il cui tocco di segretezza non si rivela fallace,

costruendo muri di fiducia senza ego,

disdegnando i trucchi, di pungente ironia.

Imprimerò sulla mia vita l'eredità più pura

di un manto lussureggiante contro la bassezza,

cercando che tu ascolti presto la mia chiamata,

mi sforzo instancabilmente, gridando: DAMMI LA FORZA.

Dammi la forza di allontanare la crudeltà

che, degna di Falaride, aleggia nei nostri esseri,

coloro che generano la triste realtà

in orde di amnesici per i loro doveri.

Difficile è la lotta di un secolo contaminato,

a volte è frustrante vederne la durezza,

la speranza dorme, ma non è perita,

e con turgido vigore, grido: DAMMI LA FORZA.

Dammi la forza di creare il mio futuro

che la bontà possa offrire, libera dall'arroganza,

il lampo divino perforerà il muro,

perché solo nella vita la verità è immortale.

Continuerò il mio cammino, mi sentirò sollevato,

saprò di aver combattuto con tutte le mie forze,

che il giorno e la notte saranno distinti,

per questo ti prego, DIO, DAMMI FORZA.

 

 

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