Un amante che cammina sulla stampella della memoria
La metafisica dell’amore e del desiderio
Una lettura psicologica moderna del testo “Una corda dalle mie ossa”
Di Hamed Al-Dhubyani, scrittore e giornalista
Critico: Dott. Abdulkarim Al-Hill
Introduzione
Questo testo appartiene al genere della poesia confessionale e contemplativa, in cui l’io poetico proietta con coraggio e trasparenza le proprie emozioni sulla pagina. Ne risulta una poesia intrisa di profonde connotazioni psicologiche legate alla perdita, alla disabilità fisica, all’amore non corrisposto e alla frammentazione interiore tra l’incapacità e il desiderio di completezza.
La poesia rappresenta un terreno fertile per analizzare la struttura psicologica del soggetto parlante (il “sé” poetico), sospeso tra il dolore corporeo e la nostalgia spirituale.
I. Il quadro psicologico generale del testo
Fin dal primo verso:
“Una corda dalle mie ossa, la offro al vento”
• Il poeta dichiara uno stato di totale esposizione: il corpo stesso si fonde con la natura e l’assenza (il vento).
• L’“osso” — nucleo materiale dell’esistenza umana — si trasforma in una corda, cioè in suono e desiderio, ma viene donato al vento, elemento transitorio e instabile.
• Qui si coglie un profondo senso di dissoluzione interiore e di perdita di radicamento, sintomatico di una condizione psicologica legata alla perdita di significato, o della persona che un tempo dava significato alla vita.
II. Il corpo danneggiato come simbolo psicologico
“Da quando le mie gambe mi hanno tradito, i miei passi sono diventati un desiderio”
• Questo verso indica il crollo dell’immagine corporea: il corpo non è più un veicolo di movimento o di arrivo, ma è diventato un ostacolo.
• Gestualità fisiche semplici, come camminare, si trasformano in sogni lontani.
• Questo riflette l’esperienza della disabilità fisica come una tragedia psicologica profonda, legata a sentimenti cronici di inadeguatezza, privazione e isolamento interiore.
III. La donna come figura idealizzata e impossibile
“Ti vedo camminare tra le nuvole”
• L’amata è rappresentata come una figura elevata, celestiale, che cammina tra le nuvole, mentre il poeta è confinato sulla terra, seduto, a guardare attraverso la finestra.
• Questo costruisce una narrazione di impotenza di fronte all’Altro irraggiungibile: un amore tragico o impossibile, che alimenta il desiderio e la privazione eterna.
IV. La stampella come simbolo psicologico-emotivo
“La mia stampella non è fatta di legno,
è il ricordo di un battito spezzato”
• La stampella non è solo un aiuto fisico; diventa un simbolo della memoria emotiva, incarnando sia la sconfitta che l’amore.
• È un’estensione della debolezza, ma anche della speranza, uno strumento di attraversamento simbolico verso l’amata.
V. Conflitto interiore
(L’identità che vacilla)
• Il testo rivela una tensione tra forza e debolezza, tra amore e perdita, come nel verso:
“Una volta ero un cavaliere che portava fiori,
non una spada, e un sogno che la malattia non riuscì a sconfiggere”
• Qui si trova un conflitto psicologico interno tra un’immagine ideale di sé (il cavaliere puro e sognante) e la dura realtà fisica (malattia, perdita e tradimento).
• Questo genera un senso di inferiorità mascherato dalla nobiltà.
VI. La decisione di partire
Ritirata psicologica
“Ma ho scelto di ritirarmi nel mio silenzio”
• Il parlante fa una scelta psicologica di ritirarsi. Niente urla, niente suppliche. Si ritira nel silenzio, lasciando all’amata la sua purezza e il suo dolore, e poi muore “in piedi”, non sconfitto.
• Questo suicidio simbolico (una morte silenziosa senza lotta) esprime il culmine della resa, pur mantenendo la dignità dell’io amorevole.
• Egli sceglie la via del nobile sconfitto, che non chiede nulla al mondo se non di partire in silenzio.
Conclusione
La poesia è uno specchio di intense fratture psicologiche, che rivela la lotta tra corpo e anima, amore e disabilità, purezza e tradimento, presenza e assenza.
È un monologo interiore che usa l’amore come piattaforma per esplorare le profondità emotive di un poeta tormentato ma raffinato: nobile nella sua perdita, e luminoso nonostante l’oscurità della sua stanza.
Valutazione della poesia
Struttura ed elementi estetici
• Titolo implicito:
La poesia inizia senza un titolo esplicito, ma il primo verso:
“Una corda dalle mie ossa, la offro al vento”
funge da metafora metafisica della sofferenza—un'offerta avvolta nel dolore—e stabilisce il tono emotivo per l'intera poesia.
• Immagini poetiche:
Il poeta utilizza metafore vivide e originali:
“La mia stampella non è fatta di legno,
è il ricordo di un battito spezzato”
“Come un cieco che scrive l’inno della luce”
“Il tuo profumo cammina tra le nuvole”
Queste immagini rivelano un poeta che vede il mondo attraverso una lente interiore, trasformando esperienze fisiche ed emotive in metafore cariche di emozione.
• Presenza vs Assenza:
La poesia si muove tra i poli dell'amante e dell'assenza, della luce e dell'ombra, della malattia e dei sogni.
Simboli come “stampella” e “mezz'ombra” portano una profonda risonanza psicologica ed emotiva.
• Autenticità emotiva:
Ciò che distingue questa poesia è la sua sincera crudezza.
Il poeta non si affida solo all'estetica, ma si impegna in una confessione personale, conferendo al testo una rara qualità di “confessione poetica”, uno stile raro nella poesia araba moderna.
Tendenza romantica e mistica nascosta
• Sotto il suo tono romantico, c'è un'inclinazione contemplativa e mistica, soprattutto in versi come:
“Lasciarti tutta la mia purezza, e tutto il mio dolore”
“E morire in piedi sulla soglia dell'illusione”
Questi versi richiamano la nozione sufi di annichilimento: l'amante che si dissolve nell'amato, non cercando l'unione fisica, ma accontentandosi della fusione emotiva.
Valutazione complessiva
• Lingua:
Poetica, graziosa, espressiva e emotivamente risonante.
• Struttura poetica:
Pur essendo scritta in verso libero, mantiene un ritmo emotivo e un arco di progressione coerente.
• Immagini:
Inventive, non banali e visivamente coinvolgenti.
• Messaggio:
Chiaro nel suo nobile dolore, trasmettendo un amore silenzioso che accetta il cuore infranto senza vendetta.
• Livello artistico:
Altamente raffinato; dimostra un poeta profondamente attento al suo linguaggio, agli strumenti e al nucleo emotivo.
Valutazione del poeta
Hamed Al-Dhubyani, in questa poesia, non scrive come un “poeta delle occasioni”, ma come un poeta di postura interiore—un poeta che cattura meraviglia dal dolore e luce dall'oscurità, dando alla poesia un cuore che batte anziché limitarsi a decorarla con parole.
È un poeta che merita di essere seguito da vicino, e questo testo è un eccellente modello per l'insegnamento nei laboratori di poesia moderna.
Dr. Abdulkarim Al-Hilu
Una corda dalle mie ossa
Hamed Al-Dhubyani
Una corda dalle mie ossa,
la offro al vento.
Da quando le mie gambe mi hanno tradito,
i miei passi sono diventati un desiderio
che traccia la strada verso la tua porta…
ma non arriva mai.
Da quando il mio corpo è diventato un’ombra a metà,
ti cerco
nella luna piena
e nell’eclissi della stella.
La mia stampella non è fatta di legno,
è il ricordo di un battito spezzato,
con essa attraverso un tempo
in cui ero un cavaliere che portava rose,
non spade,
e un sogno che la malattia non riuscì a sconfiggere.
Ti ho amata…
come l’onda ama
una roccia che non cede,
come un cieco scrive
l’inno della luce
con dita che non hanno mai conosciuto la luce.
Da dietro il vetro della mia stanza,
ti vedo camminare tra le nuvole,
il tuo profumo…
è la brezza che ansima dentro di me
e poi fugge.
E la tua voce?
Un uccello migratore
che risveglia la nostalgia nelle mie ossa,
restituendo tutto ciò che l’assenza aveva rubato.
Ma ho scelto di ritirarmi nel mio silenzio,
di essere la tua ombra nell’immaginazione,
di lasciarti tutta la mia purezza,
e tutto il mio dolore,
e morire in piedi sulla soglia dell’illusione,
come ogni nobile amante
condannato ad amare… da lontano.
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