Saturno Magazine, Articolo: LUAN RAMA

LUAN RAMA

LUAN RAMA - TU PUOI...


Recensione di Angela Kosta 
 
Il titolo TU PUOI... dell'autore Luan Rama già esclama al lettore, (sin dal primo impatto), la voce della saggezza e del coraggio del padre, incitando la protagonista a superare ogni ostacolo dinnanzi alle difficoltà che il mondo difficile dell'arte rappresenta, soprattutto all'estero, lontano dalla famiglia, la terra madre, i sogni, i ricordi. 
 
I versi "Le vie migranti tra sfide e delusioni", ci rappresentano la dura lotta della Soprano Ermonela, il suo difficile percorso per diventare un’artista di successo in un mondo distante, come quello dell'opera, per arrivare alla fine nei prestigiosi palcoscenici. Nulla ferma la voglia di toccare le vette del successo, quelle che fanno felice la madre anche se non è più in questa vita; l'anima della Soprano Ermonela vibra, grida tramite quelle arie tutto ciò le avrebbe voluto dire. In "Traviata" allarga le braccia, perché sa che esiste, (purché invisibile) quella connessione che non si interrompe mai, sa che esiste una speranza: la madre riesce a vederla aldilà. La Soprano Ermonela sa che le braccia della mamma, la avvolgono con tutto l'amore dell'universo, proprio come un angelo che la proteggerà per sempre. 
 
I versi dell'autore Rama, rappresentano anche un'intensa connessione con la patria della Soprano, rappresentata da parole come "terra e sangue", inseparabili e importanti elementi che ci conducono e ci intrufolano in quei radici che non si possono mai spezzare, malgrado la distanza e l'emigrazione. 
 
Ecco poiché immersa nel suo dolore, la Soprano trova la forza di cantare, perché sa che è lì, nelle sue corde, dentro la sua anima quella forza che la spinge di andare avanti, quell’energia che la fa liberare liberamente il timore, per accettare alla fine che nonostante tutto lei può, perché il canto, è il fulcro della sua esistenza. 
 
Appunto, l’autore mette al centro la musica come metafora della vita e dell'arte, ciò, non solo perché è la professione della Soprano ma anche perché ogni singolo nota rende gioia e quietudine, sprigiona ciò prigiona le corde delle anima. Rama usa un linguaggio lirico, emotivo e, contempo visivo anche. La sua scrittura è pure densa di un’aria di solennità che risuona potente, immediata e decisiva, mentre ci sono abissi che si ingarbugliano in se stessi, perché la soprano - martire riesce a sconfiggere tutto in questo mondo difficile, diventando così, grande concezione dell'amore.
 
Luan Rama è un diplomatico, scrittore e ricercatore albanese di Tirana che vive e lavora a Parigi, Francia. È autore di molti libri dedicati ai legami tra la cultura francese e quella albanese. In qualità di ex ambasciatore dell'Albania in Francia (1991-92) e dell'UNESCO (1997-2001), ha lavorato soprattutto per proteggere e sviluppare i valori europei del suo paese.
 
Luan Rama appartiene alla categoria degli scrittori albanesi tradotti, ovvero gli scrittori di origine albanese i cui libri sono stati tradotti in italiano. È un diplomatico, scrittore e ricercatore albanese di Tirana che vive e lavora a Parigi, Francia. É autore di molti libri dedicati ai legami tra la cultura francese e quella albanese. In qualità di ex - Ambasciatore dell'Albania in Francia (1991-1992) e dell'UNESCO (1997-2001). Ha lavorato soprattutto per proteggere e sviluppare i valori europei del suo paese.
 
TU PUOI... 
 
-Alla Soprano Ermonela Jaho- 
 
Tu puoi...
così ti diceva tuo padre  
e tu andavi alla sofferente migrazione
lasciando indietro le vie tristi dell'Albania,  
tu puoi, ascoltavi di nuovo la voce di tuo padre  
nelle notti di solitudine  
e camminavi nelle strade migranti
tra sfide e delusioni.
Eppure, gradino dopo gradino  
tu sui palcoscenici d'Italia salivi,  
nel mondo che pulsava Verdi, Puccini, Donizetti, Bellini  
e il tuo cuore si apriva 
affinché la voce potesse esplodere  
in vibrato e mille colori  
alla tua memoria di terra e sangue  
sulle strade del mondo.  
Ti vidi in "Butterfly" mentre tremavi all'ultima scena finale  
oh "che morte" incantevole in quella lunga "apnea"  
come i pescatori delle perle  
immersi nelle acque azzurre dell'Oceania,  
oh "che morte" magica dinnanzi al bambino...  
Tu puoi ovunque, figlia mia,  
alla Metropolitana, al Covent Garden, Orange e La Scala, 
pieno di grazia al Teatro Real.
Tu cantavi la "Traviata" con le mani aperte dall'immenso dolore
quando la madre una notte prima era deceduta,  
cantavi e cadevi nell’antro del lutto  
per tenerla viva sulle tue corde  
dove si concepiva il dolore e l'amore.  
E la tua anima diceva:
"Lo vedi mamma? Io sto cantando per te"  
e tentavi di vedere i suoi occhi nell’infinita nebbia
lo sapevi che lei felice era per te  
purché morta
fiaba antica del latte e del nutrimento 
fiaba del risveglio.  
Nella Londra grigia,  
in quel gennaio freddo al "Covent Garden"  
le arie più belle del mondo la tua anima gridava   
e il pubblico vedeva il volto della sublime 
e il tuo corpo che radiava
pronto a cadere nell'abisso.
Che spettacolo doloroso e magico
vedere il corpo svanito
e la mano che si teneva dietro il sipario,  
la mano che applaudì il palco 
come toccasse un talismano sacro,  
Sì, tu hai sconfitto tutto in questo mondo 
di canzoni e incanti,  
tu martire, grande concezione dell'amore...
 
 
 
Da: Angela Kosta Direttore Esecutivo delle Riviste: MIRIADE, NUANCES ON THE PANORAMIC CANVAS, BRIDGES OF LITERATURE, giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice, promotrice
 
 

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