Oggi il mio tempo e spazio su questa rubrica dedicata al cinema è per questo film che non si dimentica… si sente.
Sto parlando di Anora, la favola urbana diretta da Sean Baker, vincitore dell’Oscar 2025 per Miglior Regia e Miglior Film. Una storia che brucia sotto la pelle e scivola via dagli stereotipi, portando sullo schermo Mikey Madison in una delle interpretazioni femminili più sorprendenti e genuine degli ultimi anni.
Anora “Ani” Mikheeva è una giovane sex worker di Brooklyn, di origini uzbeke, che si muove tra notti gelide, neon sbiaditi e sogni tenuti insieme con lo scotch. Tutto cambia quando sposa impulsivamente Vanja, rampollo di una potente famiglia russa. Da quel momento, il film si trasforma: non è più solo un racconto di sopravvivenza, ma una partita a scacchi tra il diritto a esistere e il potere che vuole cancellarti.
Baker, che ci aveva già abituati a un cinema fatto di umanità e bordi taglienti (Tangerine, The Florida Project), qui si supera, e lo fa senza mai indulgere nel melodramma. Dirige con occhio feroce ma cuore aperto, e lo spettatore si ritrova emotivamente investito, quasi complice.
Oltre alla magnetica Mikey Madison, il film vanta un cast sorprendente:
Mark Eydelshteyn è Vanja, il giovane erede russo, già notato alla Berlinale 2022 per The Land of Sasha.
Yura Borisov, nel ruolo del sicario Igor, è un volto noto del cinema d’autore europeo (Scompartimento n. 6).
Karren Karagulian, collaboratore storico di Baker, interpreta Toros, un ambiguo sacerdote armeno.
Vache Tovmasyan completa il cast con un’interpretazione intensa e silenziosa.
Volete curiosità? Vi accontento!
La prima scena del film, in cui Anora si aggira per lo strip club, è stata completamente improvvisata. Mikey Madison era microfonata e ha interagito liberamente con comparse e clienti, mentre il produttore faceva il DJ dal vivo.
Durante una scena di colluttazione, Mikey ha perso un’unghia, mentre l’attrice Lindsey Normington si è slogata una caviglia durante le riprese di un ballo.
La scena più lunga, un’irruzione di 28 minuti nella villa di Vanja, ha richiesto oltre una settimana di riprese.
Per prepararsi al ruolo, Mikey ha frequentato uno “stripper camp” a Los Angeles, dove ha imparato pole dance, twerking e tecniche di interazione da club.
Sean Baker ha dichiarato di essersi ispirato a Le notti di Cabiria di Federico Fellini. Come Cabiria, anche Anora è una donna che cerca amore e dignità in un mondo che la guarda dall’alto in basso. Ma se Cabiria finiva in lacrime, Anora si rialza con uno sguardo che buca lo schermo.
Oscar 2025: Miglior Film, Regia, Sceneggiatura Originale, Montaggio, Attrice Protagonista
Palma d’Oro a Cannes 2024
Independent Spirit Awards: Miglior Film e Miglior Attrice
BAFTA: Nomination per Miglior Regia e Sceneggiatura
Anora è un film che non si limita a raccontare una storia: ti costringe a viverla. È cinema che pulsa, che suda, che ti guarda negli occhi e ti chiede: “Tu cosa faresti al suo posto?”. Mikey Madison è l’anima del film, ma è l’intero impianto narrativo a funzionare come un meccanismo perfetto: crudo, poetico, necessario.
Un film che ci ricorda che anche nelle favole moderne, la principessa può salvarsi da sola.
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