Saturno Magazine, Articolo: NAGEH AHMED

NAGEH AHMED

Distrutta, patria mia!

La patria del silenzio ha dimenticato i suoi compagni.

 Lontana dalle sue case remote,

 è diventata distante. Il silenzio non può sostituire il passo della tua processione.

E per quanto lontane siano le galassie dello spazio,

 non possono allontanarti da me.

In te è la mia patria,

 e a te io appartengo.

Tra me e te non esistono tempo né epoca.

 La separazione tra noi è insopportabile.

Scompartimenti vissuti sopra o sotto il cuore

hanno tentato di dividere questa melodia,

tra le rime che hanno smesso di fluire dalla mia bocca.

 Dietro le tue descrizioni,

 ero smarrito nel trovare le frasi da completare.

E i tuoi mari non scendono a compromessi con le parole.

La mia preoccupazione per te non si esprime con la penna.

Il tuo volto fluttuava come la luna piena,

mi ha compensato con la gioia di abbracciarti dopo una vita di abbandono.

Il delicato liuto dell’alba che ha sciolto il momento del dolore

 ha tessuto nel mio petto la separazione di un sorriso sorridente.

Così, se la mia anima giunge a te,

 toccando la fessura in cui abito,

sii gentile con lei, non lasciarla andare.

Mettila nel mio cuore infatuato.

Vivi ciò che resta senza il dolore della partenza.

 Ribellandoti in te all’ingiustizia del tuo amore traboccante.

NAGEH AHMED Egitto

 

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