MIMOZA MARJANAKU
Biografia
Mimoza Marjanaku è un’attrice nota e una figura di rilievo nella scena culturale albanese, attualmente attiva presso il Teatro "Aleksandër Moisiu" di Durazzo. Ha completato gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti (1988–1995) con specializzazione in recitazione e ha costruito una carriera ricca nel teatro, nel cinema e in televisione, interpretando ruoli principali con un repertorio variegato che include opere classiche e contemporanee.
Durante la sua carriera, Marjanaku ha interpretato personaggi iconici come Clitennestra in Elettra di Sofocle, Titania in Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare ed Elena Popova in L’orso e Il matrimonio di Cechov, oltre a numerosi ruoli in spettacoli moderni e adattamenti locali. Ha avuto inoltre una presenza significativa nella cinematografia e nella televisione, interpretando diverse figure in film e serie di spicco.
Oltre alla recitazione, Mimoza Marjanaku si dedica anche all’arte letteraria, scrivendo poesie di grande sensibilità. Ha pubblicato in numerosi giornali e riviste dell’epoca e presto uscirà con una raccolta poetica per il pubblico dei lettori. Inoltre, ha interpretato poesie di diversi autori albanesi ed è molto attiva sui social network.
FETO
Un giorno
decisero di marchiarla:
“Puttana.”
Tifoserie di pantaloni
avrebbero gustato lo show.
“Oggetto
spogliato,
dentro una sfera di plastica.
Libero ogni “tifoso”:
di colpire,
di lanciare,
di giocare.
Corpo donna –
sgorgava sangue,
come se partorisse se stessa.
Per difendersi
si raccolse dentro di sé,
come nel grembo materno:
Feto!
Il sacco urlava dal dolore,
si squarciò
per far nascere il bambino.
In ogni pantalone
spuntò la testa di un padre –
punizione
per ciò che videro gli occhi.
PIZZICATO
Le luci si spensero.
Avanzo
a tentoni
verso il letto.
Sono
minuti d’oro.
Sotto le lenzuola
diventiamo due –
Io
e l’Anima.
Guardo il corpo
dallo specchio...
Mi sembra
un Contrabbasso!
In piedi,
dietro gli orchestrali
seduti,
si suona...
una Rapsodia.
Un suono
esce dalla terra,
come un gemito
nascosto...
È l’anima
sconvolta,
il corpo
la pizzica
con un pizzicato
doloroso.
Il legno si incrina,
le corde si spezzano.
Il pubblico
si alza dalle poltrone.
Il corpo
rimane solo,
al centro della scena...
un contrabbasso in frantumi,
che suona
una partitura strappata.
Senza finale.
Solo la lacrima dell’occhio
la Spalla
non mi ha abbandonato.
26 aprile 2025
IL MIO FLAUTO ANIMA
Tu
non sei venuto per caso.
Ti avevo scelto io.
Avresti potuto entrare
in un altro corpo facilmente.
La tua sostanza
ha dato forma al flauto,
sotto i polpastrelli,
piccole bocche
soffiano il suo corpo.
Per questo ti ho scelto,
per accordarmi l’anima
sconvolta,
ferita,
dissotterrata,
furiosa.
Ho suonato “Respiro”,
la sonata per flauto in la minore.
Tutto il corpo esplose in suoni,
come se fosse un coro.
Quando applaudirono
la quercia e il pino,
la montagna, il cielo e il coro
la camicia della Cerva
rabbrividì.
Tu sei nato nel bosco, flauto!
17 settembre 2025
Traduzione e preparazione: Rifat ISMAILI
Fondato da: Francesca Gallello
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