Saturno Magazine, Articolo: MOSTRA BIPERSONALE DI FRANCESCA THERMES e CRISTIANO EMANUELE RANGHETTO

MOSTRA BIPERSONALE DI FRANCESCA THERMES e CRISTIANO EMANUELE RANGHETTO

COMUNICATO STAMPA

DIS’ART MANTE L’arte come resistenza poetica e disarmo interiore e collettivo.

Mostra bipersonale di FRANCESCA THERMES e CRISTIANO EMANUELE RANGHETTO
A cura di Carla Pugliano

Con intervento di Andrea Barretta, noto critico d’arte scrittore e giornalista

 CathArt Gallery – Varese
18 ottobre – 30 ottobre 2025
 Inaugurazione: Sabato 18 ottobre, ore 18:00
 Via Salvo D’Acquisto, Varese

Da una riflessione condivisa, segnata dal senso di impotenza di fronte a conflitti e ingiustizie che abitano il nostro tempo, sempre più rumori di fondo nelle nostre esistenze, nasce DIS’ ART MANTE.

Un titolo che si fa dichiarazione di intenti: l’arte come disarmo spirituale, simbolo di empatia, fratellanza e spirito condiviso. Un invito a non cedere all’indifferenza, a ritrovare attraverso l’arte la forza rigeneratrice dell’umano. Il percorso espositivo assume i tratti di una lettura esistenziale, quasi cristica: l’opera diventa slancio d’amore verso l’animo ferito, atto poetico che consola e ridesta.

Risuona qui l’eco delle parole di Ernst Fischer: «L’arte non può cambiare il mondo, ma può contribuire a renderlo meno disumano». In questo solco la mostra si muove, trasformando vulnerabilità in testimonianza, sofferenza in dialogo, fiducia in presenza viva.

DIS’ ART MANTE è parola-ponte, spazio simbolico che unisce amore, solidarietà e dimensione umana. L’arte si offre come resistenza sensibile, espressione che sceglie bellezza e consapevolezza condivisa in risposta alla violenza e al disinteresse. L’antitesi tra guerra e compassione si fa nucleo pulsante di questa mostra: l’arte come arma disarmante d’amore in cui l’impulso creativo diventa abbraccio simbolico verso l’essere fragile, memoria attiva che rifiuta l’assuefazione e risveglia la coscienza generale.

Due artisti, due visioni, un’impellenza comune: quella di dare voce al silenzio assordante della guerra e del disagio sociale, alla progressiva anestesia collettiva che ci attraversa. DIS’ ART MANTE si presenta così come una bipersonale intensa e necessaria, in cui la pittura diventa strumento introspettivo e messaggio, sonda che penetra il non detto e restituisce il vero.

In esposizione le opere di Francesca Thermes e Cristiano Emanuele Ranghetto (C.R.E.!), entrambi impegnati a tradurre sulla tela ciò che spesso sfugge allo sguardo. La loro pittura non si limita a rappresentare, ma cerca di connettere di nuovo l’essere umano alla propria sensibilità, opponendo un’azione silenziosa di speranza al vuoto dell’indifferenza.

Ad impreziosire il percorso sarà il prestigioso intervento del giornalista, scrittore e critico d’arte Andrea Barretta, presente all’inaugurazione del 18 ottobre. Reduce da una grande mostra a sua cura al Museo della Stampa di Soncino "Il tempo di Warhol e la Pop art", Barretta è attivo da anni nel panorama delle arti visive contemporanee, ha curato mostre dedicate, tra gli altri, ad Andy Warhol, Enrico Baj, Mimmo Rotella e Mario Schifano, ricevendo riconoscimenti internazionali, tra cui l’interesse del Metropolitan Museum di New York. È autore di saggi e monografie e membro del comitato critico del Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori.

 

 

Note sugli ARTISTI

FRANCESCA THERMES


Francesca Thermes, artista autodidatta con un background professionale in architettura e design d’interni tra Napoli e Roma e Gardone Riviera, vive e lavora a Varese dal 2017. Ha sempre coltivato la propria vocazione espressiva anche attraverso musica, poesia e pittura.


Nel suo atelier affacciato sul centro cittadino, sviluppa un linguaggio pittorico personale e meditativo che attraverso il silenzio interiore si concretizza in forme astratte, nature morte e paesaggi emotivi.
Con fondi blu e oro attraversati da tratti netti e strutture fluttuanti, le sue opere raccontano ricordi, battaglie interiori e isole immaginate, in un equilibrio visivo tra ordine e poesia, tra materia e sogno. Quadri come Tromba d’aria e Fiocchi Caleidoscopici evocano forze primordiali, mutamenti e frammenti di ciò che ci attraversa.
“Sono in primis un architetto, ma anche una pittrice, una cantante, una poetessa.
Nella mia esperienza personale ho trovato esplorativo dare spazio in parallelo alla parte artistica, approfondendo il canto, la composizione poetica e le tecniche espressive della pittura, entrando così sin dall’infanzia a contatto diretto con la mia parte emozionale.Nella pittura paragono il mio lavoro ad un’esplosione, da cui ne seguono immagini che scorrono frammentate come note su supporti inaspettati che si traducono poi in forme grafiche usando il pennarello e il colore.”

Il lavoro di Francesca Thermes si distingue per la capacità di rendere visibile l’invisibile, di dare forma alle ferite e allo smarrimento del nostro tempo. Ogni sua composizione diventa uno spazio sospeso tra realtà e sogno, in cui colore, segno e materia si fondono per risvegliare sensibilità e sguardo condiviso. La sua creatività non si limita a rappresentare, si rivela in un flusso simbolico che trasforma l’esperienza estetica in un gesto di empatia. Attraverso questo dialogo, le opere di Thermes diventano atti di ascolto e consolazione, capaci di rispondere, con delicatezza, alle tensioni e alle ferite del mondo contemporaneo. Ogni oggetto del quotidiano, scatole, ritagli, etichette, non è per lei estraneo al processo creativo: lo percepisce già come elemento vivo delle sue composizioni, pronto a diventare materia poetica che si fonde con forme e colori, dando origine a visioni in continua trasformazione. Come supporti, Thermes utilizza sia le tele classiche sia materiali di riciclo come cartoncini, tavole di compensato o multistrato, intervenendo con pennarelli acrilici colorati o neri per bordare e rifinire le forme, di cui ama definire i contorni. Per Thermes DIS’ ART MANTE rappresenta l’esigenza di dare forma a ciò che non si vede, offrendo opere silenziose ma potenti, in cui la solidità della struttura incontra la leggerezza del vento.

 

CRISTIANO EMANUELE RANGHETTO (C.R.E.!)

Cristiano Emanuele Ranghetto, in arte C.R.E.!, è pittore, scultore e poeta. Vive a Varese e si è formato presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha conseguito il Dottorato in Scultura.
Artista poliedrico ed eclettico, spirituale e visionario, Ranghetto considera l’arte un atto profetico e un mezzo per risvegliare coscienze addormentate.

Il suo stile, ispirato alla Scuola di New York e influenzato da Klee, Vedova e Miró, si declina in una cifra espressiva originale che fonde spiritualità, segno e materia.

Ideatore del Multivisionismo,  Ranghetto crea dipinti che ruotano a 360°, invitando lo spettatore a scoprire volti, animali, figure e simboli nascosti, in base all’umore e all’orientamento dell’opera.
“Il Multivisionismo è pedagogico: incita anche a intraprendere una nuova visione del mondo, sperando di migliorarlo. Il mio nome, Cristiano Ranghetto Emanuele Italiano, si riassume nell’acronimo C.R.E.! che invita a creare e partecipare attivamente all’esistenza del quadro. Credo fermamente che l’immaginazione debba essere rispettata e risvegliata: chi fruisce di quest’opera interattiva deve essere coinvolto, diventando partecipe e, in un certo senso, anche artista. In definitiva, questi dipinti vogliono essere un invito alla scoperta, alla creatività e alla partecipazione, perché l’arte e l’immaginazione sono strumenti fondamentali per esplorare e arricchire la nostra realtà e soprattutto per risvegliare le coscienze attraverso il linguaggio universale dell’arte”

Ranghetto esporrà anche le sue sculture: “L’arte ha il dovere di mettere in luce i problemi creati dall’uomo. Il materiale che prediligo per realizzare le mie sculture è l’argilla: essa è terra, parte fondamentale del pianeta in cui viviamo, il quale soffre perché soffocato dall’uomo, suo parassita. Uso la terracotta che poi corrodo, con l’intento di simboleggiare le ferite che il pianeta ha subito e continua a subire dall’uomo.”

L’arte di Cristiano Ranghetto è un viaggio nell’imprevedibile, dove il colore diventa specchio dell’inconscio e la materia si trasforma in presenze mutevoli: volti, creature, paesaggi interiori che emergono e svaniscono come nuvole in metamorfosi. Ogni opera è un invito a perdersi nello sguardo, a riscoprire l’immaginazione sopita e a lasciarsi guidare dal gioco visionario del Multivisionismo. Le sue opere sono pedagogiche e interattive, e al contempo profondamente riflessive: un invito a guardare il mondo da più angolazioni e, forse, a cambiarlo.

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La mostra è curata da Carla Pugliano, artista riconosciuta a livello internazionale e fondatrice della CathArt Gallery, spazio culturale immersivo nato per favorire il dialogo tra materia e spirito, tra l’urgenza contemporanea e la ricerca interiore. Tra gli altri riconoscimenti e tra le partecipazioni, Pugliano è stata insignita del Leone d’Oro alla Triennale di Venezia, ha esposto alla 60ª Biennale di Venezia e alla XIV Florence Biennale. Dal 2026 è, inoltre, Consulente artistico per l’Atlante dell’Arte Contemporanea (Giunti) che verrà presentato al Mo.MA di New York. Le sue opere sono in collezioni private istituzionali e museali.


Informazioni sull'evento:

 Date mostra: 18 – 30 ottobre 2025
 Orari apertura: da martedì a venerdì dalle 16:30 alle 18:30 - sabato dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 19:00 – domenica 15:30 – 19:00
 Inaugurazione: Sabato 18 ottobre, ore 18:00
 Luogo: CathArt Gallery, Piazza Giovanni XXIII, 11 – Varese (Ingresso da Via Salvo D’Acquisto)
Ingresso: Libero


Per info e contatti

·        +39 392 8081554

·        Facebook: CathArt Gallery

·        Email: myartcharlotte@gmail.com

 

 

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