CICLO POETICO DA BILALL MALIQI - SERBIA DEL SUD
Bilall Maliqi è nato nel 1969 nel villaggio di ElezBali, comune di Presheva, (Serbia del Sud). Bilsll si è diplomato alla Scuola di Grafica e a diversi corsi di giornalismo nazionali e internazionali. Lui scrive poesie e prose per bambini e adulti e si occupa anche di critica letteraria. Bilall è autore di 40 libri di vari generi letterari. Lui è tradotto: in inglese, italiano, rumeno, francese e svedese ed è presentato in molti lessici, antologie e panoramiche, nonché vincitore di numerosi premi letterari.
- Presidente Onorario dell'Associazione Degli Scrittori "Feniks" Preshevo, Bujanoc e Medvegja,
- Presidente della galassia poetica Atunis-Lugina,
- Direttore dell'edizione delle pubblicazioni Fenix.
- Membro della Lega Degli Scrittori del Kosovo e di diverse associazioni letterarie.
Attualmente Bilall vive e lavora a Presevo.
SOGNO INATTESO
La morte ingoia la notte
come nella fiaba insanguinata.
Il sogno portato sulle spalle
dagli angeli della notte di venerdi,
che lo accompagnano verso il nono paradiso.
Alle muse non rimane che scrivere alla solitudine
tra le pagine aperte.
Come un testamento, della Nuova Era...
DIVENTI MIA
Diventa sogno
da poterti guardare di notte nella luce della luna.
Diventa speranza
che mi sveglia
come un bambino nell'abbraccio materno.
Diventa canzone
da ascoltarti incessantemente
tra i suoni delle note.
Diventa mia allora
lascia che si apre all'amore
un'altra pagina di gioia.
NON VOGLIO MORIRE SENZA VEDERTI
Senza vederti anche una volta,
non voglio morire.
Non chiuderò nemmeno i sogni
dietro ad un sipario
perché... forse tu apparirai
nell'ottavo atto.
Non voglio morire
senza aver appeso nelle tue ciglia,
l'ardente nostalgia che ho di te.
No..senza vedere i tuoi occhi
almeno una volta,
non chiuderò mai
gli occhi miei.
MA DOVE SEI
Mi svegliai dal sogno
addormentato
per aggraparmi al risveglio.
Ma tu, dove sei
In quale angolo della notte
ancora assonata …
Non sento da nessuna parte
i tuoi respiri
e nemmeno i leggeri affanni…
Strappa quell’involucro di
sonno e ascoltami,
mentre busso alla porta della nostalgia.
PROFUGA d’AMORE
Nel mio cuore hai piantato
alcuni germogli di speranza
annaffiandoli con freschezza di rugiada.
L’anima hai coperto
con un velo di nostalgia
per addormentare i miei sogni
di follia.
Con gli occhi in lacrime
la tristezza hai innalzato come barriera rocciosa
dove infrangere le parole capricciose
Dinanzi all’antica pazienza
il mio ego stranamente
si dissolve…
per te
profuga d’amore…
(Traduzione in italiano da Juljana Mehmeti)
A cura di Angela Kosta Accademica, giornalista, poetessa, saggista, critica letteraria, redattrice, traduttrice
Fondato da: Francesca Gallello
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