Saturno Magazine, Articolo: PATRIZIO PELIZZI - Attore e Autore

PATRIZIO PELIZZI - Attore e Autore

INTERVISTA AL POETA E ATTORE PATRIZIO PELIZZI

“In questo periodo storico, dove uccidere donne è diventata una consuetudine, è d’obbligo far divulgare questi progetti audiovisivi o teatrali, per far riflettere ogni anima”.

Da Angela Kosta

Attore, scrittore, poeta, ma soprattutto uomo sensibile e attento all’anima del mondo,
Patrizio Pelizzi è una figura che sfugge a ogni definizione rigida, attraversando con grazia e intensità i diversi territori dell’arte: dal teatro al cinema, dalla televisione alla parola scritta. La sua carriera, costellata di ruoli impegnativi e collaborazioni con grandi maestri come Pupi Avati, si intreccia profondamente con una ricerca interiore che emerge in ogni gesto, in ogni risposta, in ogni verso delle sue poesie. 

Autore del libro "L’Essenza di un Sognatore", Pelizzi ha dato voce non solo a sogni e malinconie personali, ma anche a un desiderio più ampio: quello di portare luce e verità attraverso l’arte. Le sue parole, spesso sussurrate ma sempre potenti, nascono da un’urgenza autentica di comunicare, di creare ponti tra gli esseri umani in un tempo che sembra sempre più disgregato.

In questa intervista, cerchiamo di andare oltre la superficie del successo e delle luci della ribalta, per addentrarci nella dimensione più profonda del suo essere. Cosa lo ispira, cosa lo spinge a scrivere, a recitare, a cercare la bellezza anche dove sembra esserci solo silenzio?
Come convivono in lui la dolcezza francescana e l’intensità dell’attore che interpreta drammi interiori? Ciò è un viaggio dentro l’anima di un artista che non smette mai di interrogarsi, di creare e di mettersi in gioco. Patrizio Pelizzi non ci offre solo risposte: ci invita a osservare, a sentire, a riflettere. E forse, come ogni vero poeta, ci accompagna un po’ più vicino a noi stessi.

- L'INTERVISTA -

A. Kosta. Buongiorno Patrizio. Lieta di averla nella mia intervista. Oltre la passione e professione cinematografico come attore Lei scrive anche... Nel suo libro "L’essenza di un Sognatore", la poesia diventa rifugio e rivelazione. Cosa l'ha spinto a condividere la sua dimensione più intima attraverso la scrittura poetica?


Patrizio Pelizzi: Mi ha spinto a scrivere la mia grande passione per la natura, il creato e l'umanità che mi circonda. La poesia a mio avviso, costruisce un solido ponte tra chi scrive e chi legge, permettendo di condividere esperienze, emozioni e intimi sentimenti. La scrittura e la poesia in sintesi… È un vero rifugio. Ho iniziato a scrivere poesie da adolescente. La poesia mi ha salvato la vita. Perché offre uno spazio sicuro e personale per una sottile esplorazione emotiva, la connessione con gli altri, la riflessione, la creatività e la crescita personale. È il senso profondo del nostro vivere. La poesia è sublimazione nei momenti bui della vita. Specialmente durante la Pandemia - Covid-19 che abbiamo vissuto, come un vero incubo. Appena ho delle emozioni interne o esterne le devo scrivere su carta.
Il mio libro poetico “L'essenza di un Sognatore” (edito da 96-Rue-de Rue de la Fontaine Edizioni) è un profondo viaggio dell'anima. Un viaggio che inizia con una valigia vuota e termina con un bagaglio ricco di valore e verità. Ancora ringrazio per la prefazione la Dott.ssa Anastasia Zeggio e per la postfazione la poetessa Ornella Mereghetti. Dopo l’evento presso il Teatro S. Francesco di Bolsena, ho nuovamente presentato la mia silloge poetica lo scorso 28 giugno 2025 nella ridente Ostia (Rm) con il supporto del bravo giornalista Alberto Tabbì e della “Nazionale Italiana Poeti” (di cui faccio parte). Ringrazio i cari Presidenti Lino Gentile e Francesco Pasqual.

A. Kosta: Spesso lei ha citato San Francesco d’Assisi come figura ispiratrice. In che modo la sua spiritualità ha influenzato il suo percorso artistico e personale?

Patrizio Pelizzi: Durante il liceo ero rimasto colpito dalla sua biografia. Francesco prima di diventare "Santo" era un uomo normale, che viveva nelle agiatezze materiali! Era dipendente di alcuni vizi. Figlio di un ricco commerciante. Improvvisamente si è spogliato di tutto per vivere di elemosina, carità e amore universale verso la natura, gli animali e tutto il Creato. Un uomo che si è donato pienamente a Gesù, nostro Signore. A sorella luna e fratello sole… (Cantico delle creature di S. Francesco).
San Francesco d'Assisi era anche un poeta e un regista della vita. Era un Santo che comprendeva il vero senso della bellezza della vita attraverso l'essenziale e la semplicità. Cerco di prendere ogni giorno ispirazione da Lui, per non diventare un comune "animale egoista".
L'uomo è confuso e ingordo di beni e piaceri materiali. Evitare qualsiasi tentazione terrena non è semplice! Almeno ci provo nel mio piccolo con la Fede e la meditazione. Molte volte fallisco. Forse dopo Il Centro Sperimentale di Cinematografia e il Duse International diretto da Francesca De Sapio, (dove ho studiato), ho avuto sempre una guida spirituale da parte di Santo Padre Pio e San Francesco d'Assisi. Sono sempre al mio fianco. Essere un attore e poeta è una vera vocazione.

A. Kosta: Nel film "L’Orto Americano" di Pupi Avati, ha interpretato un ruolo complesso. Come ha vissuto l’esperienza di lavorare con un regista che considera un grande maestro anche?


Patrizio Pelizzi: Lavorare con il Maestro Pupi Avati è un privilegio per tutti. C'è sempre da imparare nei suoi set.
Ultimamente il Maestro Pupi Avati è stato premiato alla Carriera con il “David di Donatello” e il “Globo d'Oro” 2025. Tutto meritato dopo circa 60 anni di carriera, tra tanto studio e impegno. Lavorare con Avati è come giocare in serie A. “L'Orto Americano” è un film horror-thriller gotico con mille sfaccettature: ci sono femminicidi, intrighi psicologici, segreti, giurisprudenza e tanto cuore… Forse un film troppo complesso per essere metabolizzato da tutti. Ho preso parte a questo incantevole gioiellino con molto entusiasmo e dedizione. C'era una parte neorealista girata in Italia nella zona di Ferrara e una parte stile Hitchcock girata in America nel Midwest. Con la magia del bianco e nero per far capire il vero Cinema. Il film è stato presentato alla Biennale di Venezia alla 81° edizione 2024, con 15 minuti di applausi. Anche la critica è stata propositiva. Gli incassi al botteghino un pochino meno. Pazienza.

"De gustibus non est disputandum”.

A. Kosta: Lei ha espresso il desiderio di scrivere anche un libro su sua nonna e sua madre. Quali insegnamenti o ricordi di queste figure femminili vorrebbe trasmettere attraverso la sua scrittura?

Patrizio Pelizzi: Ho perso mia nonna materna Annita da pochi mesi. Mia madre Rosetta è mia nonna sono dei punti di riferimento per me. Molte donne hanno una marcia in più, rispetto a noi uomini. Nonna era una contadina abruzzese, con un carattere forte e determinato. Ha lasciato dei validi insegnamenti… A me, mia madre e mio zio. Proprio per questo ho iniziato a scrivere un libro-diario su mia nonna e mia madre. Forse un giorno lo terminerò e lo pubblicherò, altrimenti resterà nel mio cassetto dei ricordi personali.

A.      Kosta: Dichiarando di essere un devoto di San Francesco e Padre Pio, come rispecchia questa devozione nella sua vita quotidiana e nelle sue scelte artistiche?

Patrizio Pelizzi: San Francesco d'Assisi e Santo Padre Pio sono delle figure sempre al mio fianco. Mi hanno aiutato a superare momenti molto delicati della mia vita. Al 90% ascoltano le mie preghiere. Prima di fare una scelta artistica o spirituale mi rivolgo a loro con umiltà e devozione. Non sono un santo… Parlo spesso con loro. Molte volte mi ascoltano attentamente.

A. Kosta: Lei ha menzionato l’idea di fuggire su un’isola per vendere frullati di frutta. Cosa rappresenta per lei questa immagine esotica?

Patrizio Pelizzi: Questo piano Z, è forse la parte finale della mia vita. Rappresenta una panacea fisica e spirituale a contatto con la natura. Ne parlo spesso con il mio amico Andrea. Chi vivrà vedrà...

A. Kosta: Nel suo percorso ha affrontato ruoli teatrali intensi, come Laerte in "Amleto" e Bob Dylan in uno spettacolo musicale. Quali emozioni le hanno lasciato queste esperienze?

Patrizio Pelizzi: Il teatro è la palestra per noi attori. "Laerte", nell'opera shakespeariana "Amleto", è il figlio di Polonio e il fratello di Ofelia. Laerte è stato molto complesso, (pura auto psicoanalisi). Ero molto giovane, pieno di energie forse ero in simbiosi con quel personaggio. Il personaggio di Bob Dylan è più recente (nello spettacolo teatrale/musicale “Canzoni d'Amore tra racconti di guerra” - 2022/2023 presso il Teatro Castello Orsini Colonna di Avezzano-Aq con la regia di Antonio Pellegrini). Anche lì, ho avuto una crescita personale interpretando un grande Premio Nobel, ancora vivente.

A. Kosta: Tempo fa, ha parlato di un progetto cinematografico sul femminicidio e la violenza di genere. Cosa l'ha spinto a voler affrontare un tema così delicato e attuale?

Patrizio Pelizzi: Ho portato in scena a teatro con la poetessa Ornella Mereghetti e il poeta Mattia Cattaneo lo spettacolo contro i femminicidi “Ho guardato il male negli occhi“, dove ho curato anche la regia. Adesso sto girando un mediometraggio sempre contro la violenza sulle donne e di genere. In questo periodo storico, dove uccidere donne è diventata una consuetudine, è d’obbligo far divulgare questi progetti audiovisivi o teatrali, per far riflettere ogni anima.

A. Kosta: Lei ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come il Premio Letterario Milano International per la poesia oppure quella di recente a Firenze il Premio alla Cultura e alla Carriera Cinematografica. Come vive il rapporto tra il suo lavoro, il riconoscimento e l'applauso del pubblico?
Patrizio Pelizzi: Ho ricevuto molti premi nel mio lungo percorso artistico. Ringrazio sempre l’Associazione Culturale Pegasus per avermi insignito del “Premio Letterario Milano International 2022” e il caro Dott. Roberto Sarra. È un periodo, per me, pieno di belle emozioni e novità. Sono grato all’Accademia Tiberina; lo scorso 27 giugno 2025 a Firenze, nel bellissimo Palazzo Medici Riccardi, sono stato insignito del prestigioso Premio alla Cultura e alla Carriera Cinematografica… “Premio Letterario Internazionale “G.Belli – F.Lami 2° edizione”.
Ringrazio di cuore tutta la Giuria ed i Presidenti: Dott. Franco Antonio Pinardi e la Dott.ssa Antonietta Micali (anche Direttrice della Cattedra delle Donne). Ricevere un premio non è un punto d'arrivo, ma un punto di partenza, per affrontare nuove sfide e realtà con armonia.

A. Kosta: Lei ha espresso il desiderio di condurre una trasmissione su cinema e poesia o sui Santi. Cosa la affascina dell’idea di condividere queste passioni con un pubblico più ampio?

Patrizio Pelizzi: Mi piacerebbe fare il conduttore per una rubrica sui Santi ma anche per il Cinema. Amo la Storia, è importante per i giovani divulgare cultura a 360 gradi.

A. Kosta: Le piacerebbe visitare l'Albania, collaborare con il cinema o il teatro albanese? Vorrebbe pubblicare un libro anche nella nostra lingua?

Patrizio Pelizzi: Sarebbe magnifico realizzare altri miei progetti culturali e artistici in Albania. Prima o poi farò un viaggio nella vostra bellissima Nazione. Certo... perché no, anche pubblicare un libro. Dovrò prima imparare la vostra lingua...

 

A.      Kosta: Cosa direbbe ai suoi fan riguardo ai suoi progetti futuri?


Patrizio Pelizzi: Come ho detto prima, sto terminando un mediometraggio sul femminicidio e il bullismo di genere. Inoltre, sto girando il nuovo film del Maestro Pupi Avati: ”Nel Tepore del ballo”, con un cast veramente bello. Vorrei ricordare: Massimo Ghini, Isabella Ferrari, Sebastiano Somma, Lina Sastri, Raoul Bova, Giuliana De Sio, Gianni Franco, Filippo Velardi, Jerry Calà, Corrado Solari, Eleonora Ivone, Pino Quartullo, Eleonora Manara, Vittorio Introcaso, Francesco Colombati e tanti altri bravi colleghi. Sto scrivendo anche due nuove sceneggiature. Poi... incrocio le dita per altri progetti ancora in attesa. Nel nostro mestiere ci vuole tanta salute, pazienza e fortuna, (oltre lo studio costante)... Carpe diem!

A. Kosta: AugurandoLe tutto ciò desidera realizzare, La ringrazio per questa bellissima intervista.


Patrizio Pelizzi: Grazie a Voi per il tempo dedicatomi.


Intervista di: Angela Kosta giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice, promotrice





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