ANGELA KOSTA INTERVISTA LA GIORNALISTA EDITORE E SCRITTRICE MARIANNA IANNARONE
Marianna Iannarone (Ariano Irpino, Italia, 1991) scrittrice, giornalista e direttrice editoriale di Tempra Edizioni è dott.ssa in Editoria e pubblicistica. All’attivo ha la silloge poetica “Viandante” (Delta 3 Edizioni, 2016); i romanzi “La voce che non conosci” (Eretica Edizioni, 2016), “Futuro edificabile” (Tempra Edizioni, 2019) e "All'ombra di Lopert sulle tracce si Quemar" (Tempra Edizioni, 2022); il saggio di storia contemporanea “COVID-19 e nuovi assetti geopolitici” (Tempra Edizioni, 2020). Ha ottenuto diversi riconoscimenti sia per la poesia che per la narrativa a seguito della sua partecipazione a svariati concorsi letterari classificandosi come finalista, ricevendo menzioni e contribuendo alla realizzazione di antologie per numerosi editori. Ha collaborato con riviste di poesia di rilevanza internazionale. É ideatrice della rassegna "Invasione poetica". Organizza premi artistici e letterari ed eventi culturali con diverse realtà associative. È redattrice della testata on-line Emme24.it.
A. Kosta: Benvenuta Marianna. Ci racconti di lei: quanti libri ha scritto?
- Grazie, Angela. Sono onorata di essere intervistata da lei quale professionista di fama mondiale che nonostante lo spessore culturale è così umile e gentile.
Ho pubblicato diversi libri: la silloge poetica “Viandante” (Delta 3 Edizioni, 2016); i romanzi “La voce che non conosci” (Eretica Edizioni, 2016), “Futuro edificabile” (Tempra Edizioni, 2019) e "All'ombra di Lopert sulle tracce di Quemar" (Tempra Edizioni, 2022) a cui è stata attribuita la menzione di merito al “Premio Letterario Città Di Sarzana” - XI Edizione 2023; il saggio di storia contemporanea “COVID-19 e nuovi assetti geopolitici” (Tempra Edizioni, 2020).
Ho curato delle antologie bilingue, per la lingua italiana: Surrealismo il genio controverso di Salvador Dalì (Tempra Edizioni, 2021) italiano-spagnolo e Frammenti di realtà umana omaggio a Wisława Szymborska italiano-polacco (Tempra Edizioni, 2023) e tutti gli altri titoli di Tempra.
Ho contribuito alla realizzazione di numerose antologie, sia di poesia che di narrativa, per molte realtà editoriali.
A. Kosta: Qual è stato il suo percorso editoriale iniziale?
- Nel 2010 ricevetti la prima proposta editoriale, da una casa editrice, a seguito della valutazione di un mio romanzo. Però dopo aver effettuato alcune considerazioni personali dovetti accantonare il sogno di pubblicare il libro, non era il momento giusto.
Data la mia passione per la scrittura e la curiosità di conoscere meglio il settore dell’editoria e del giornalismo, decisi di intraprendere un percorso di studi affine, e infatti mi sono laureata in Editoria e pubblicistica e perfezionata con un master in Giornalismo e comunicazione. Poi il tempo è stato così generoso da concedermi le occasioni di pubblicare diversi volumi e nel 2019 ho fondato Tempra Edizioni.
A. Kosta: Parla ai lettori come e quando ha iniziato a scrivere?
- Mi sono approcciata alla scrittura creativa, per la prima volta, durante l’età adolescenziale: lasciavo fluire la mia fantasia in alcuni testi simili a delle sceneggiature e spesso dubitavo del senso stesso di quella pratica, però mi faceva bene, mi rasserenava. Avevo la possibilità di creare un mondo ideale, anche se nascondevo quelle pagine perché temevo il giudizio di eventuali lettori. Poi con un po’ di incoscienza e per una presa di coraggio ho cominciato a condividere qualche pagina con delle amiche e mi sono sentita spronata a continuare.
A. Kosta: Descriva la sua giornata creativa e lavorativa... Cosa la ispira di più?
- È una domanda interessante quanto difficile. Più che una giornata “tipo” posso dire che ci sono periodi in cui pratico la scrittura creativa con semplicità solo perché sono ispirata, soprattutto quando vivo una fase propositiva e in tal caso estrapolo dal mondo circostante o dalle persone buone energie e spunti, tanto che le idee mi balenano in testa e cerco di svilupparle. Nei periodi prettamente complicati riesco a trasmettere di più le mie emozioni attraverso la poesia, però cerco di produrre anche versi su temi imposti da Concorsi Letterari come esercizio di scrittura. Per il resto sono a caccia di notizie dato che collaboro con la testata on-line Emme24.it e spesso propongo interviste agli artisti. Sono molto impegnata con Tempra Edizioni - che è una realtà associativa, che tra le sue attività si occupa anche della pubblicazione di libri - nello scovare nuovi talenti, lavorare a manoscritti da pubblicare e lo faccio con un team molto appassionato. Alla fine ogni giornata è a sé piena di imprevisti e in parte d’improvvisazione, non sempre riesco a seguire una tabella di marcia.
A. Kosta: Lei è Direttrice della Casa Editrice "Tempra Edizioni" e redattrice del giornale Emme24.it. Cosa pensa degli autori emergenti a differenza di quelli contemporanei e /o classici?
- Dalla mia breve esperienza posso dire che ci sono molti autori emergenti che si contraddistinguono per le proprie capacità, riescono a produrre delle opere davvero interessanti perché hanno personalità e tendono a trasmetterla nella scrittura attribuendogli uno stile identificativo tale da ricondurli alla propria persona. Solo gli autori che considerano la scrittura come un processo evolutivo fatto sempre di ricerca e di studio, appassionati e interessati realmente alla propria creazione, hanno una reale possibilità di condividere l’opera con più persone possibili e di crearsi un seguito. Molti si perdono nella presunzione di voler avere successo alla data di uscita del libro sabotando l’intero percorso.
Suppongo che ad accomunare i grandi autori da quelli emergenti sia la voglia di condividere una storia e nel far vivere i personaggi su carta con quella passione e lotta continua di voler lasciare al lettore la possibilità di interrogarsi su qualcosa. Quanto ai classici sono intramontabili soprattutto perché i temi presentati nella loro universalità continuano a ripresentarsi in ogni epoca. In questa nostra epoca c’è un vuoto di cultura, dovuto a tanti meccanismi socio-culturali e politici, ma nonostante tutto c’è sempre quella buona parte di intellettuali che probabilmente in un futuro rientrerà “tra i grandi autori” dei nostri giorni.
A. Kosta: Come riesce a conciliare la scrittura con altre esigenze di tempo: la sua quotidianità, la famiglia?
- A causa della frenesia quotidiana non sempre riesco a dedicarmi alla scrittura ed è frustrante perché vado a sopprimere la mia ispirazione che non si paleserà più alla stessa maniera. Altre volte, invece, pur avendo del tempo disponibile subentra il blocco e non mi consente di sviluppare le idee come vorrei. La scrittura risente molto degli eventi personali e ci sono momenti in cui non ho energie sufficienti da poter riporre in nuove creazioni, altri invece tendono ad essere la salvezza per distogliere il pensiero dai reali problemi e anche a sfondo terapeutico hanno una loro chiave di risoluzione. Però dedicando molto tempo alle opere degli altri autori, fatico a ritagliarmi del tempo per portare a compimento anche le mie letture personali. Quindi tendo spesso a porre in secondo piano i miei progetti. Nonostante tutto però ci sono giorni molto produttivi e altri di dovuto riposo.
A. Kosta: Quali sono i suoi poeti preferiti? Ha letto opere di autori albanesi?
- In ogni fase della mia vita mi sono avvicinata a diversi poeti e a solcare emozioni forti nella mia anima sono stati in particolar modo: Pablo Neruda, Wislawa Szymborska e Alda Merini. Ho apprezzato le poesie di Madre Teresa di Calcutta. Devo essere onesta, non ho ancora avuto modo di scoprire autori albanesi, ma ho intenzione di farlo.
A. Kosta: Ci parli di uno dei suoi libri che le piace molto e dei temi trattati in generale.
- “All’ombra di Lopert” è un romanzo giallo che vede come protagonista Alma Linda Pérez: la sua esistenza si regge sulla menzogna come unica possibilità di sopravvivere all’oscurità in cui Quemar l’ha trascinata, e pur di vendicarsi stringe gli accordi più impensabili con i peggiori criminali. Alma trova conforto in Esteban Garcia, il suo compagno, che risiede al Palace Hotel Resort e lì, insieme, gestiscono dei traffici illeciti, proprio all’ombra di Lopert, città marittima spagnola ma di pura invenzione. A mettere a repentaglio i piani di Alma è Borzoi ideatore di un’arma letale che insieme a Nixoton influisce sugli eventi. Tra azioni di spionaggio, agguati e attentati in uno scenario globale di violenza e disperazione, Alma sarà protagonista di vicende pericolose insieme a: Esteban, Enrique, Costa, Armando, Roy, Tobia, Uma, Amed, Yosef e Bodua pur circondata dall’affetto di Estela e Fiona. Riuscirà nel suo intento a dire addio a Clizia Corinne Dubois? La scelta di ricorrere ad una protagonista femminile, per lo spionaggio, è stata dettata dal fatto che rispetto al genere vengono presentati in letteratura prettamente personaggi maschili. Alma alias Clizia, per quanto possa sembrare abituata al distacco emotivo a causa della menzogna in cui vive, a furia di doversela cavare da sola dimostra di essere forte, indipendente e disposta a “lasciare andare” pur di non disintegrarsi nella sua atipica moralità. Spesso questo personaggio entra in contrasto con quello del co-protagonista Esteban Garcìa, che pur sostenendo di avere una visione più ampia delle cose, non traducibile “in verità più ovvia”, assume spesso atteggiamenti sessisti e ferisce Alma. Per cui, nella storia, presento Alma come una donna che fatica ad essere socia alla pari con Esteban, anche se è una professionista del crimine e lo salva più volte dal suo intuito pessimo; ma sembra dover dimostrare oltremodo le sue capacità per affermarsi in un settore dominato da uomini. Ripropongo però temi disparati come quello della sicurezza informatica, della tutela della privacy, della moralità, del pentimento.
Inoltre, molti luoghi sono di pura invenzione anche se collocati in alcuni Stati, difatti ho ridefinito “nuovi e falsi” scenari geo-politici.
È un libro impegnativo non tanto per la difficoltà di lettura ma nel ricordare i nomi dei tanti personaggi e le vicende che li lega, in uno scenario che cambia continuamente dove nulla è come sembra, i colpi di scena stravolgono continuamente le vicende.
A. Kosta: Le è mai capitato che un suo scritto venisse lasciato da parte per vari motivi?
- Sì, mi è successo proprio con “All’ombra di Lopert”, avevo diverse idee su come sviluppare la trama, ma pur avendo iniziato a scrivere la storia ad un certo punto mi sono fermata, ero demotivata a causa di una serie di accadimenti incentrati sulle difficoltà occupazionali e i relativi stati d’animo annessi, e invece di reagire e rifugiarmi nella scrittura ho preferito lasciare lì quelle pagine incompiute. Poi però con la pandemia ho riconsiderato l’alternativa che avevo ovvero concentrarmi sul romanzo e concedermi un’occasione cioè quella di raccontare una storia ai lettori, e sono stata spronata da chi mi circondava e così il romanzo è stato pubblicato. Però anche con la poesia mi succede, spesso delle bozze restano incompiute o sospese e le riprendo in un secondo momento quando reputo di poter dare quel di più che manca.
A. Kosta: Lei è una donna molto attiva nel campo della letteratura. Quali sono i suoi progetti futuri?
- Attualmente sto portando a termine per Tempra Edizioni diversi volumi che vedranno la luce nei prossimi mesi. Sicuramente andrò ad ideare un nuovo Concorso Artistico Letterario e di recente ho contribuito all’ideazione di un Contest Musicale.
Rispetto alla mia produzione artistica vorrei dare un seguito “All’ombra di Lopert” e dedicarmi alla realizzazione di una silloge poetica.
Nel frattempo sono impegnata per conto di diverse associazioni all’organizzazione e promozione di eventi culturali che si terranno entro la fine dell’anno.
A. Kosta: Grazie per l'intervista ed il tempo che ci ha dedicato.
- Grazie a Lei ed a tutti i lettori che ci seguono.
RIPUGNANZA
Ripugnanza sei l'esplosione della desolazione isterica
trasfiguri i volti allo scoppio del pianto
la morte in strada
come un carrarmato trapassi la vita
che ingegnosa richiama l'eterno nel segno di pace,
ma all'orrore sei abituata come i tumuli la cenere
come il controsoffitto le stelle,
come il sottopassaggio la strada –
e prendi la distanza, ma non la mira
dalla macchia assassina, croce e bandiera
che sanguina alla concessione di un mondo spietato
privato di coscienza,
ti scomponi, ma non rivendichi,
lasci un fiore piuttosto che un cuore battere
fintanto che ogni angolo bruci.
RASSICURAZIONI
Rassicurazioni, se potessi afferrarvi
nel palmo di una mano e rimettervi al mondo
sareste dei gigli in un campo di battaglia
per convertire il cuore della Terra da lava in zucchero
ma come un esercito di formiche,
che si nutre per allevare le proprie larve,
lascereste disperdere la cenere
al rintocco delle campane la sirena:
l’anima che non si alleggerisce lentamente si consuma.
(Poesia contenuta nella raccolta antologica di AA. VV. “Antologia poetica dei poeti al Castello d’Aquino” Tempra Edizioni, 2023)
SPIRITO CRITICO
Epoca delittuosa sconsacrata dai padri
generazione di ipocriti qualunquisti e sovranisti
mi dissangui e mi turbi, crisi dopo crisi.
Non ti perdono perché ti soffro,
non ti giustizio perché ti combatto,
ti incolpo per la fregatura sociale
squallore morale decadente che
vuoto dopo vuoto colma l’avvenire.
Mi sfamo di cultura e speranza
come di rabbia e devastazione
sai, l’alienazione attacca di notte
e non mi fa chiudere occhio
semmai l’opportunità dovesse giungere
come l’ansia all’improvviso,
a ripagare ogni mio sacrificio –
giovane adulta dallo spirito critico
che prova a cambiare le cose,
mentre è lei a non essere più la stessa.
(Poesia contenuta nella raccolta antologica di AA. VV. “La speranza dei giovani, la cultura come cura all’alienazione” Atile Edizioni, 2022)
SOGNO A PLANARE
Plana il sogno ambizioso
verso il centro del mondo
e sorvola sul vuoto,
si sorregge da solo
tant’è l’inimmaginabile.
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