HAMED AL-DUBYANI: L'ESILIO CHE HA DATO NASCITA ALLA GLORIA, LA VOCE DELL'IRAQ CHE MIGRA NEI CIELI DEL MONDO DI KAMEL AL-KHAYLANI
Nella mappa della creatività araba, brilla un nome che non si accontenta di essere solo un poeta o una figura mediatica, ma trascende l’ordinario per diventare un simbolo di generosità culturale e un uomo di lettere che porta l’intero Iraq sulle sue spalle, come una borsa da viaggio instancabile, una torcia sempre accesa. È Hamed Abdul Mohammed Al-Dubyani, il poeta e giornalista iracheno unico nel suo genere, destinato a diventare una stella globale in un cielo oscurato dalle nuvole della sua patria—una patria che sembra ignorarlo, come se non lo avesse mai generato dal suo grembo, segnato dalla privazione.
Nato nel 1968 a Tall al-Asmar, nel villaggio di Bzayez Khuraisan, in una casa rurale modesta ma ricca di saggezza e storie, Al-Dubyani ha trovato le sue prime università nella casa del nonno e nella memoria della nonna. Lì, le lettere hanno iniziato a formarsi nella sua anima prima ancora di toccare la carta.
Dalla poesia al giornalismo, ha portato la voce dell’Iraq in ogni angolo del mondo arabo e oltre, diventando presidente dell’Associazione Araba dei Creatori – Sezione Iraq, vicepresidente dell’Organizzazione Globale dei Creatori e ambasciatore culturale in numerosi forum.
Ha scritto per giornali iracheni e riviste internazionali, fondando agenzie di notizie culturali che hanno superato i confini dell’Iraq. Il suo nome è stato onorato in Italia, Marocco, Kosovo, Norvegia, Albania, Turchia e Germania.
Autore di raccolte poetiche come O Your Majesty, A Cry of Love, Land of Love, Dead Love Letters, Daughter of Al-Sayyab e A Proud Wound, Al-Dubyani ha elevato la lingua popolare, purificandola dalla volgarità del mercato e portandola nel regno della bellezza autentica.
Oggi, non è misurato dal numero di articoli o poesie, ma dal numero di cuori che portano il suo nome con amore.
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