LE ULTIME PAROLE DEL SOLDATO
(Chiamando la madre al cellulare)
Mamma,
sto scappando dalla guerra,
i miei piedi — strappati e crudi,
ma corro ancora...
Proiettili sparsi,
il mio corpo — in fiamme,
sei colline
già alle spalle...
Mamma, sono stato in guerra per tre lunghi anni,
ora fuggo via!
Oh — sono caduto...
Ho chiesto a un ferito:
— Cosa è successo?
Ha detto:
— Un colpo alla testa...
No, solo sfiorato i capelli...
Mamma, sono vivo!
Non piangere, non singhiozzare!
Se solo tu fossi vicina...
Lascia che sia sincero:
Mamma, voglio vivere!
Ho solo vent’anni!
Voglio ridere, camminare in pace...
Perché uccidere i giovani?
Cosa vuole il Cremlino?
Dimmi — finirà mai questa guerra?
Cosa ha detto il Presidente?
Ieri, il mio comandante ha detto:
— Niente più razioni,
mangia le tue mostrine...
Mamma,
sono stanco di questa guerra,
ieri desideravo sentire
la tua voce: “Figlio mio...”
Nei sogni, ho gridato al Presidente:
— Ci serve davvero questa guerra?!
Mamma, sono stanco...
No, non sono un codardo,
capiscimi —
non amo la guerra!
Non sono fango sotto gli stivali,
né melma nella strada...
Non desidero
sparare, mamma!
Mukhtar Sherim Jumashuly
Nato il 12 dicembre 1957, nel villaggio di Mikhailovka, distretto di Baydibek, Kazakistan Nazionalità: Kazako Pseudonimo letterario: MukhSHER, il cecchino della satira
Ha completato gli studi secondari nel 1974 presso la Scuola Superiore Abai nel distretto di Tulkibas. Nel 1975 è stato ammesso alla Facoltà di Giornalismo dell’Università Nazionale Kazaka (KazNU), iniziando la sua carriera nel dipartimento letterario del Teatro delle Marionette di Almaty.
Ha diretto la sezione di satira e critica “Qaqpan” nel quotidiano regionale Ońtústik Qazaqstan. Nel 1988 ha fondato il giornale satirico Zhudyryq, e successivamente ha diretto il giornale Barys, che ha fondato e gestito per 14 anni. Nel 1986 ha co-organizzato, insieme al Dipartimento Regionale della Cultura, il festival teatrale di umorismo e satira Kúlki Zhármeńkesi.
Mukhtar Sherim è autore di numerose raccolte satiriche, tra cui:
Qudaǵi Qushaqtai Beredi
Addio al burocrate
Serie in quattro volumi: Ymbappa, Taltaíyp Turgym Keledi, Mi scusi, non è forse un asino?, Ti farò a pezzi!
I fuggitivi e gli inseguitori
Non ci vergogniamo
Il suo romanzo satirico Il Super Spudorato, il primo del genere pubblicato dopo l’indipendenza del Kazakistan, ha attirato l’attenzione della critica letteraria. Il suo secondo romanzo satirico è intitolato Folli saggi.
Nei teatri comici del Kazakistan, interludi come Ubán e Euromola continuano a essere molto apprezzati dal pubblico.
Premi e riconoscimenti:
Vincitore del Premio Internazionale “Alash”
Scrittore Onorato del Kazakistan
Laureato del quotidiano Kazakh Literature
Vincitore del Premio “ARA” intitolato a Köpen Ämirbek
Vincitore del Gran Premio del Concorso Satirico Shona Smaqanuly
Certificato dalla rivista “Friendship of Peoples” del Tagikistan come satirico umanista
Carriera letteraria: Scrive satira dal 1969.
Contatti:
Indirizzo: Via Baitursynov 67A, App. 58, Shymkent, Kazakistan
Indirizzo postale: Via Qazybek Bi 24, Shymkent, Kazakistan, CAP: 160011
Email: sherimm@list.ru
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